Roberto Conigliaro
Il patrimonio da 160Mln di euro appartenuto a Vincenzo Pipitone, esponente della mafia di Carini e Lorenzo Altadonna, imprenditore ritenuto contiguo alla cosca, è stato confiscato su disposizione della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, dopo le indagini economico-patrimoniali
svolte, sotto la direzione della Procura di Palermo, dal Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata (Gico) del locale nucleo di polizia tributaria.
Il patrimonio è costituito da imprese, aziende, quote societarie, ville e terreni, sparsi tra la Provincia di Palermo e quella di Trapani, e da numerosi autoveicoli, polizze vita e conti correnti di cui i due erano beneficiari. Tra i beni immobili confiscati risultano 4 società e relativi complessi aziendali e quote societarie, 3 ditte individuali nel settore edile, aziende nel settore del commercio di elettrodomestici e nell’abbigliamento con sede a Palermo e provincia, 3 opifici commerciali a Carini, 6 autoveicoli, 29 fabbricati e 43 terreni.