
Questi dati fanno rabbrividire se rapportati ai problemi del paese ed all’assenza di risorse statali da investire nella crescita del paese.
Per combattere tali fenomeni tra l’altro occorre più trasparenza e non aiuta certo la dichiarazione del garante della privacy che rileva gli “strappi allo Stato di diritto nella lotta all’evasione. Occorre tenere presente che il paese vive condizioni di emergenza che vanno affrontate con più trasparenza e meno privacy. Inoltre, la trasparenza delle istituzioni e dei partiti pone le condizioni per recuperare il rapporto con i cittadini, per prevenire la corruzione e contrastare le infiltrazioni mafiose nel territorio nazionale, nessuna regione esclusa.
“I dati sull’infiltrazione mafiosa in Veneto sono preoccupanti, dichiara Roberto Fasoli. Il Veneto è la decima regione per beni confiscati ( 81 immobili e 4 aziende), la nona regione per numero di denunce di estorsione, la seconda per numero di denunce per usura con 26 casi, dopo la Campania con 37 e prima della Sicilia con 24, la sesta per operazioni finanziarie sospette con 698 casi, la quinta per quantitativo di eroina e cocaina confiscate, al decimo posto per i casi di corruzione e sempre al decimo per quelli di concussione”.
“Ciò non vuol dire, continua Fasoli, che il Veneto sia terra di mafia, ma è certamente una regione che interessa molto alla mafia e alla criminalità organizzata e per come si sta evolvendo il fenomeno mafioso se non si mettono in atto subito forti contromisure si rischia di far diventare la nostra regione un territorio sempre più interessato dai fenomeni mafiosi che al Nord assumono caratteristiche peculiari ma non per questo meno pericolosi di quelli che abitualmente ci siamo trovati di fronte”.
“Per queste ragioni il Gruppo regionale del Partito Democratico Veneto, conclude Roberto Fasoli, si è fatto promotore di un progetto di legge da costruire con il concorso di tutti i gruppi, finalizzato a prevenire e contrastare il crimine organizzato e mafioso e promuovere la cultura della legalità e della responsabilità”.
Si è costituito un gruppo di lavoro che ha già prodotto un primo canovaccio e nei prossimi mesi sarà possibile arrivare al progetto vero e proprio da presentare alla discussione in Consiglio.
Il dibattito nel corso della festa sarà l’occasione per approfondire questi temi.