E' grande amore anche per chi ha studiato in questa città e ricorda feste, locali, balli scatenati, passeggiate per le colline, amicizie.
E' invece tutto un grande odio per Londra, da parte degli scozzesi. Tutto uno sminuire la grande capitale, piena di traffico, persone, lavori e fin troppe opportunità. Londra è tutta troppo, per gli scozzesi: troppo grande, troppo caotica, troppo dispersiva, troppo inquinata, troppo popolata, troppi soldi e troppi sciacalli, troppo business e troppo impersonale. Troppo grigia. Troppo. Tutto troppo.
E' un mese che mi sento chiedere com'è che mi sono trasferita. Rispondo sempre per il sole, ovviamente.
In realtà mi sono trasferita perché nella mia vita voglio provare. Provare a vedere come si sta. Fare le cose. Non avere rimpianti. Sbattere la testa, e se non va come deve andare, riprovarci. Ma come glielo spieghi a chi non ti conosce che lo fai per tutto questo?
Allora dico, perché volevo vedere com'era la vita fuori da Londra. E tutti dicono: molto meglio. E io sorrido, e scuoto la testa. Perché che cosa ne sanno, loro, di Londra? Che cosa hanno visto, loro? Che cosa hanno capito di Londra, in un weekend o in molto meno?
Quando li sento dire "qui si sta molto, molto meglio che a Londra, vedrai", mi offendo. Quasi avessero offeso me stessa. Quasi avessero offeso una parte di me. Come se mi avessero detto che ho il nasone.
Io vorrei spiegargliela, Londra: io vorrei che la vedessero con i miei occhi. Quelli di chi l'ha vissuta.
Londra ha un'energia, che non c'è da nessun'altra parte. Ha la vita dentro di sé.
Si lega ad ogni persona come un filo invisibile. Ognuno ha il suo, il suo motivo personale, per essere legato a Londra. E lei non lo romperà mai, quel filo, quel legame.
Resterà per sempre, anche quando ormai è lontana, anche quando ormai si sono scelte altre strade, anche quando si sono prese decisioni diverse, che portano via dalle luci della City.
Londra ti cambia: ti apre la mente, gli occhi, il cuore, la testa. Ti fa rivalutare molti aspetti della tua vita, aspetti che prima ritenevi fondamentali, ed oggi invece sono solamente futili.
Si fa amare, poi odiare, poi amare di nuovo. In fondo, le vuoi sempre bene.
Vorrei che loro, quelli che dicono che Londra non è un bel posto, la vedessero con i miei occhi.
Vedessero la vita che mi ha dato, le emozioni, le possibilità, le infinite arrabbiature, le gioie e le emozioni incredibili.
Vorrei che vedessero con me un tramonto sul Tamigi. E un concerto alla O2 di Brixton.
Vorrei prenderli per mano e portarli a vedere Prince Albert Bridge a notte fonda. Quando tutto dorme, o sembra dormire. E quando è così limpido che riesci a vedere la in fondo, le luci, lo Shard, Canary Wharf.
Vorrei che corressero con me sulle scale mobili della metro, per prendere l'ultima per andare a ballare a Camden Town.
E prendersi un'ora in più, salire su un autobus invece che scendere in metro, per guardare la città sotto la pioggia.
Vorrei che capissero che Londra non è solo macchine, fumo, gente che si spintona e si ignora.
"Londra è così, così, anonima" mi ha detto una persona l'altra sera.
"Londra è magia", le ho detto, "ma non tutti sanno vederla."
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