Magazine Diario personale

§ Magister §

Da Faith

Ieri l'ennesima dimostrazione che alcune persone proprio non mi vedono. Andiamo oltre la domanda bollente di ieri notte (ossia <<Quando vai in Sardegna?>>, come se io non mi fossi lasciata ormai da quasi 2 anni  :sasso:) e passiamo ad argomenti più pressanti, come:

COSA TI METTERAI PER IL MATRIMONIO DEL 4 SETTEMBRE?

Avevo anticipato che volevo una camicia nuova. E per questa missione partirò oggi pomeriggio (mi servono anche un paio di bermuda per andare a giocare a tennis, ma devo confessarvi che questa è anche una scusa per entrare in quel paradiso in terra che è decathlon

:asd:
 ).

Certe persone non mi vedono e non mi considerano proprio. Avevo grandi piani per il matrimonio, avevo deciso per una camicia grigia e pensavo innocentemente a una camicia a mezze maniche, visto che ci saranno probabilmente mille gradi.

Pare, però, che la camicia a mezze maniche sia bandita dai matrimoni. La faccenda mi ha inquietata, perchè allora prima o poi, come capita con l'autovelox, mi arriverà qualche multa a casa per il matrimonio di sorrento dell'anno scorso, dove avevo una fantastica camicia rosa di raso con cravatta abbinata e tutti mi hanno fatto i complimenti per la mia eleganza. Ma se è vietato...Ne facevano una questione di etichetta, sembra che la sola idea mi faccia meritare la lapidazione. Così ora sono preoccupata e, per evitare di sentirmi mormoriare gente alle spalle per tutto il matrimonio, credo che opterò per qualcosa che mi farà urlare letteralmente alle spalle, senza pudore.

Credo che sceglierò il nero e il viola. La giusta accoppiata beneaugurante, ma che avrà le maniche lunghe. E sulle maniche lunghe nessuno potrà dirmi niente. Metterò la camicia nera, la cravatta viola, le mie nuove scarpe asics che hanno quel loro fantastico stemma rosa e manderò un po' tutti a cagare

:metal:
.

Se mi gira, durante la cerimonia, se sentirò che la morte si avvicina a causa del caldo, mi sbottonerò pure le maniche e me le arrotolerò come un vero scaricatore di porto.

A parte ogni fantasia perversa (la fantasia perversa riguarda solo gli ultimi due righi, perchè per il resto mi vestirò eccome di nero e viola e metterò le scarpe da ginnastica, ci potete scommettere), resto costantemente basita da come persone che mi conoscono da 10 anni si ostinino a non vedermi per quella che sono e soprattutto per quella che non sarò mai. Non sono e non sarò mai una signorina per bene, slanciata, che sceglie accuratamente i suoi abiti, che cerca di ammaliare maschi con ammiccatine seducenti, che mette le scarpe coi tacchi, che appena ha 100 euro in tasca se li spende di shopping, che aspetta, che per prepararsi ci mette un'ora perchè si deve truccare, pettinare, provare almeno 3 cambi di accostamenti di colori, che colleziona scarpe e borsette.

Io non sono niente di tutto questo e non lo sarò mai, e se ci provassi sarei tanto meno autentica quanto meno assomigliassi all'idea che ho di me, per parafrasare Almodovar e darmi un tono

:king:
 . Mi vedono per quella che sono solo quando si tratta di aprire barattoli e portare la macchina
:bah:
 .

E' vero, sono munita di un braccio che si rafforza pallettando e sono munita di una discreta passione per la guida automobilistica, in particolar modo in montagna o per strade secondarie di campagna, godendo del paesaggio. Oltre questo, forse perchè cresciuta in mezzo a ragazzi e scambiata almeno fino a 14 anni per uno di loro, ho sempre apprezzato il concreto star comodi in un paio di jeans piuttosto che il seducente passo in una minigonna, che tra l'altro, data la consistenza del mio culo, sarebbe anche ridicolo che io mi concedessi. Ma non me la concederei comunque, intendiamoci.

Ho 27 anni, e giuro che da 27 anni sono così e non riesco davvero a capire come persone che sono cresciute con me non riescano a vedermi, come nella loro testa pretendano di "consigliarmi" chiedendomi di omologarmi a un loro modello, senza chiedersi e senza magari approfondire qual è il mio "modello", semmai dovessi averne uno, poi...Forse è una malattia di Caserta, non lo so....

Quando ho comprato la mia prima cravatta all'Aquila insieme a Carletto e Manu, io ho detto loro - Voglio laurearmi con la cravatta - loro mi hanno detto - Ok, scegliamola insieme - , non hanno sentito il bisogno di spiegarmi che la cravatta se la mettono i maschi, che avrei potuto fare una cattiva impressione, che qualche professore bacchettone avrebbe potuto storcere il naso, considerando anche l'argomento della tesi, o che i miei genitori non l'avrebbero presa tanto bene. Sono venuti con me, hanno girato il negozio insieme a me, hanno usato le loro braccia come stampelle, insieme a me, scegliendo camicia e cravatta e mi hanno aiutato a vedere come mi cadeva dietro le spalle e dietro il culo. Quando per l'intensivo ci hanno detto: - vestitevi eleganti per la festa in piscina - io ho tirato fuori la mia camicia di raso, si, quella a mezze maniche, la cravatta, e appena scesa dal trenino che ci aveva portato fino alla piscina, una delle mie prof esclama - E' il lilla che invoglia! - . Forse mi prendeva in giro o forse no, ma non si è sognata certo di chiedermi perchè non avessi la gonna o i tacchi. Mi conoscono e mi vedono per quella che sono e reagiscono per quella che sono e io con loro. Per questo ci sto così bene.

Si sta così bene quando le persone non ti guardano come se vedessero qualcun altro o peggio, come se desiderassero di vedere qualcun altro più simile a loro...

§ Magister §

Devo assolutamente riprendermi dopo la conclusione con la frase ad effetto e far ammirare al mondo la bellezza e l'eleganza della mia camicia nera. La cravatta sarà quella viola, ma la camicia sarà proprio questa

:king:


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