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Maglioni per dischi

Creato il 09 gennaio 2012 da Robomana
Maglioni per dischi L'ho appena letta su Manteblog, via Lorenzoc e all'origine via Nielsnen Soundscan, e la riporto qui sopra, perché penso sia una bella notizia. Secondo i dati di Nielsen Soundscan riferiti al mercato musicale americano 2011, le vendite complessive di album, contando sia quelle fisiche sia quelle digitali, sarebbero al +3%, il vinile al +36% e quelle digitali, prese singolarmente, addirittura al 50,3%. Non conosco la portata della crisi del mercato e nemmeno i dati dei bei tempi andati (in pratica non so un cazzo, per cui non so in base a cosa scrivo questo post: forse perché mi conforta l'euforia degli altri), ma questi sembrano dati importanti. Soprattutto in tempi di crisi, come tutti ci dicono. E il merito sappiamo di chi è. Sì, esatto, di internet. Della condivisione che mette a disposizione. Anche, e soprattutto, di quella illegale. O in modo meno giacobino, di quella resa possibile dallo streaming, dai video su YouTube, dalle anteprime sulle riviste on line: tutti questi servizi, più del passaggio radiofonico di una canzone, che mai si sapeva quando e se sarebbe arrivata, ai tempi in cui si passavano interi pomeriggi col dito in attesa sul tasto Play, mettono a disposizione una cosa fondamentale per il commercio (o almeno credo sia così): la prova d'uso gratuita e a piacimento. Come comprarsi un maglione, indossarlo per due giorni e poi restituirlo se non piace o acquistarlo se va bene. Con la musica, ormai, è così da parecchi anni: un gigantesco shopping digitale, in cui alla fine lasci un mucchio di vestiti in camerino, ma con qualcosa finisce sempre che te ne vai. Alla lunga il camerino ha cominciato a svuotarsi e i dischi, in formati vecchi e nuovi, come non importa, hanno ricominciato a vendersi.

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