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Magpies, la graphic novel di Sara Lando

Creato il 07 novembre 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario
Pubblicato da Elena Bigoni Cari lettori, oggi vi presento un’opera che, oltre ad avermi piacevolmente stupita, mi ha dimostrato che, quando la tradizione incontra l’innovazione sfruttando  al meglio le possibilità che il nuovo mondo digitale offre, si aprono nuove prospettive non solo per gli autori ma anche per i lettori. Magpies, la graphic novel della fotografa Sara Lando disponibile on-line in pdf sul suo sito, ne è un esempio lampante. Ma andiamo con ordine per scoprire questo nuovo mondo e il modo migliore per parlarne è di sicuro iniziare dalla graphic novel. Magpies, la graphic novel di Sara Lando Magpies, la gazza, diventa il filo conduttore della storiaSi dice che quando si vedono delle gazze sia un presagio. Una filastrocca inglese ricorda che: una per qualcosa di triste, due per qualcosa di felice, tre per una femmina, quattro per un maschio, cinque per argento, sei per l'oro, sette per un segreto che non deve essere rivelato. 

La graphic novel Magpies racconta a suo modo questo percorso attraverso sette capitoli, come le gazze che si possono vedere, due voci che narrano: quella femminile nei capitoli pari e una maschile per quella dispari, due voci che si intrecciano pur rimanendo distinte. Entrare in Magpies significa immergersi in un mondo nuovo diverso e inaspettato; una storia d’amore, di perdita e di ricerca che trova la sua espressione nelle immagini, non semplici illustrazioni, non solo fotografie ma un mix diverso, affascinatane che non lascia indifferenti (le immagini di questo post ne sono solo un prova). 
Un lungo lavoro, quello di Sara Lando, che l’ha portata prima a fotografare i soggetti di quella che poi sarebbe stata la storia di Magpies, per poi elaborarli in una sorta di collage, diverso e originale rispetto all'idea iniziale. Personaggi fantastici, immersi in atmosfere realistiche, ci mostrano il mondo con occhi sinceri e immediati. Leggere Magpies è come lasciarsi avvolgere da un realtà parallela vicina seppur lontana. Un nuovo modo di creare, di raccontare, di trasmettere emozioni e storie. Sara Lando fa un lavoro eccezionale per raccontare una storia in maniera completamente diversa. 

Inoltre, il suo lavoro e le sue scelte promozionali permettono al lettori di sentirsi non solo partecipi ma fulcro attivo dell’opera. Dopo aver letto Magpies, infatti, si sentiranno parte stessa del progetto! Come? Attraverso 3 differenti iniziative che, compenetrandosi a vicenda, faranno entrare il lettore dentro il progetto. La prima è la possibilità di scaricare il pdf (DRM free) di Magpies dal sito, senza vincoli se non il desiderio del lettore di dare un valore a quello che leggono e al lavoro dell’autrice attraverso l’opzione Donate, che permetterà al lettore di dire all’autrice: “il tuo lavoro è bello, affascinante”. È stato un lavoro lungo e impegnativo e in quanto tale merita di essere remunerato. 
Magpies, la graphic novel di Sara Lando Sempre dal sito, poi, sarà possibile scaricare un’applicazione per Ipad attraverso cui vedere tutti i contenuti speciali legati a Magpies  la storia, la lavorazione e molto altro— e, infine, per tutti coloro che non possono vivere senza la carta stampata sarà possibile avere una copia cartacea della graphic novel, ma in un modo completamente diverso e innovativo. Voi lettori, infatti, sarete investitori della vostra copia. Da oggi 7 novembre fino al 7 dicembre, per 4 settimane, potrete prenotare la vostra copia cartacea sul sito indiegogo . Al costo di 30 dollari (23,00 euro circa). Al raggiungimento di un minimo necessario per la stampa riceverete a casa vostra la vostra copia cartacea di Magpies. Ma, per parlarci meglio del mondo di Magpies, e di questo particolarissimo progetto, lasciamo la parola a Barbara Fiorio che ha intervistato Sara Lando.

INTERVISTA Barbara Fiorio) E dopo una lunga serie di progetti fotografici, alcuni di grande successo, come Il Libro dei Mostri o Layers, è nata Magpies, una graphic novel scritta e realizzata da te. Che storia racconta Magpies? Sara Lando) È la storia di due personaggi: uno femminile, che vive solo nei capitoli dispari, e uno maschile, che vive solo nei capitoli pari, e del modo in cui le loro storie si intrecciano. Parla della perdita di qualcuno che si ama e della scoperta della propria identità. BF) Cosa significa Magpies? SL-Significa ‘gazza’, in inglese. Si riferisce a una filastrocca inglese per bambini: quando si vedono delle gazze si dice che sia un presagio. Una per qualcosa di triste, due per qualcosa di felice, tre per una femmina, quattro per un maschio, cinque per argento, sei per l'oro, sette per un segreto che non deve essere rivelato. È una filastrocca che ho sempre amato: piaceva moltissimo a uno dei bambini a cui facevo da babysitter in Inghilterra, quando ero ragazzina. Magpies, la graphic novel di Sara LandoBF) Quando e come è nata questa graphic novel? SL) La storia l’ho scritta nel 2004 e poi lasciata in un cassetto perché non sapevo cosa farne. Poi ho deciso di utilizzare un processo fotografico utilizzato in modo da diventare un'illustrazione: ho fatto le foto ai personaggi, le ho fatte stampare, poi le ho ritagliate e ho costruito dei diorama usando del cartone. Il risultato è stato nuovamente fotografato. L'immagine finale è una foto, ma dà l'impressione di essere un collageQuando ho mostrato il lavoro a Nicola Scodellaro, un eccellente graphic designer specializzato in motion graphics che chiamiamo «l’oracolo dei font» per ovvie ragioni, lui mi ha suggerito di realizzare il lettering manualmente, differenziando i due protagonisti. Io ho scritto quello per il personaggio femminile e lui quello per il personaggio maschile e i titoli. È stato un lavoro certosino, ma credo che il testo scritto a mano abbia in effetti arricchito e dato un senso di completezza al lavoro. BF) Quanto tempo ci hai messo a realizzare tutto? SL) Oltre nove mesi di lavoro a tempo pieno, di cui tre a Los Angeles con turni di 12 ore circa. A voler riassumerlo in numeri, Magpies è 9 mesi di lavoro, 173 gigabyte di immagini, 7.854 foto, 450 sagome ritagliate, 15 lame di bisturi spezzate, 25 scatole di cartone, 3 barattoli di colla, 3 maschere, 1 cappello peloso, 156 puntate di serie TV guardate durante la post produzione, 2 personaggi, 412 km corsi, 7 gazze, 13 persone coinvolte, 86 litri di caffè di Starbucks, 150 pagine di graphic novel. 

BF) Mentre eri a Los Angeles, all’inizio di quest’anno, una rivista ha notato e dato spazio al tuo lavoro su Magpies. Sì, è vero. Ero stata contattata da Diane Wallace, di Litrof Magazine, che voleva intervistarmi e mi ha chiesto a cosa stavo lavorando in quel periodo. Quando le ho parlato di Magpies si è innamorata del progetto e mi ha chiesto se potevamo incentrare l'articolo su quello. Alla fine l’ha messo in copertina. Litrof Magazine è una rivista nuova che parla soprattutto di arte e fotografia, la vendono negli States, ma tramite Magcloud di HP la mandano anche nel resto del mondo. Vedere per la prima volta la reazione di qualcuno che non sapeva nulla di me e del progetto ma riusciva a capirlo in modo così profondo, è stata una sorpresa e la conferma di essere sulla strada giusta. BF) E ora che il lavoro è terminato, anziché cercare un editore tu hai deciso di realizzarlo autonomamente. Perché? SL) Il motivo è principalmente dovuto al fatto che voglio avere controllo totale sul prodotto finale e sulla qualità di quello che verrà reso disponibile al pubblico. Voglio che abbia una carta specifica, che sia stampato con attenzione. Tra le altre cose, voglio poter decidere di collaborare con persone che lavorano bene e con entusiasmo, ma che non sarebbero proponibili all'interno di un discorso di editoria tradizionale (per esempio lo stampatore con cui lavoro normalmente). Mi piace l'idea di creare un prodotto che per certi versi è locale, in un momento in cui tutti vanno a stampare in Cina perché costa meno. Preferisco supportare realtà più piccole, che lavorano con passione e che condividono il mio desiderio di creare un prodotto di cui essere innanzi tutti fieri. Magpies, la graphic novel di Sara LandoBF) E come intendi fare? SL) Intanto Alessandro Locatelli, mio marito e mio socio nella Papermoustache, ha creato una App per iPad con la graphic novel, i contenuti speciali — ossia immagini, filmati, backstage, storyboard, video promo — e il tutorial per provare a creare un prodotto simile. Questa versione sarà venduta on-line sull’Apple Store a 3,49 euro. Chi non possiede un iPad potrà scaricare dal sito di Magpies il pdf in alta risoluzione della graphic novel, senza contenuti speciali né tutorial, a un prezzo che deciderà lui, anche gratis. Infine, ci sarà una tiratura limitata di copie stampate. Per realizzare queste ultime utilizzerò il crowdfunding. Ultimamente se ne sente parlare molto in relazione a Kickstarter (che però è utilizzabile solo da cittadini statunitensi), ma ci sono altri siti che si basano sullo stesso principio: l'ideatore della campagna chiede una somma (nel mio caso la somma andrebbe a coprire i costi della stampa) e le persone possono donare soldi, pre-acquistare copie del libro o aggiungere prodotti extra (ad esempio stampe, magliette o altro, a seconda di quanto decidono di donare). Una volta raggiunta la somma, il progetto viene portato avanti, mentre se la somma non viene raggiunta a nessuno vengono addebitati i soldi. In America il crowfunding funziona molto bene, soprattutto sui siti più grossi, e le persone che partecipano sono davvero tante. Donano perché in realtà non si tratta di una donazione nel senso tradizionale del termine, ma si tratta di acquistare qualcosa che si vuole (un CD, un libro, un oggetto) e quindi avere qualcosa in cambio. Semplicemente questo qualcosa non esiste ancora e viene prodotto grazie alla gente che lo acquista, e gli utenti sono di tutti i tipi, a seconda del progetto. Un esempio famoso è Double Fine Adventure. Tim Schafer e Double fine, i creatori di Monkey Island, un videogioco cult, hanno chiesto su Kickstarter 400.000 dollari per un videogames su cui nessun produttore era disposto a investire. Ne hanno raccolti più di tre milioni in poche settimane e mano a mano che i soldi sono aumentati, il progetto è diventato più grande e con più features. Anche noi abbiamo partecipato, per cui ci sentiamo un po' dei piccoli imprenditori del meraviglioso. Quel videogioco è anche un po’ nostro. BF) E in Italia lo fanno in molti? SL) Sinceramente non ne sono sicura. Credo che in Italia questo tipo di finanziamento sia ancora poco utilizzato. Cominciano a spuntare i primi siti italiano di crowdfunding, per esempio Produzionidalbasso.com o Crowdfundingitalia.com, però in genere in Italia si parla sempre di cose piccole e sconosciute. Magpies, la graphic novel di Sara LandoBF) Tu però hai deciso di appoggiarti a Indiegogo, che è USA. Come mai? SL) Ho scelto questa piattaforma perché, mentre i siti italiani sono per lo più sconosciuti, al momento Indiegogo è il più grosso che ci sia. Per cui, anche per chi deve fare donazioni, c'è la sicurezza di avere a che fare con una realtà già rodata. Inoltre Magpies è un progetto pensato per un pubblico internazionale e non potrei chiedere a degli stranieri di navigare su un sito in italiano e donare dei soldi senza poter capire cosa stanno facendo.  BF) In sostanza, le persone che sostengono le buone idee possono scegliere quanto investire e a seconda della cifra ottengono qualcosa in cambio se viene realizzato il progetto, altrimenti non perdono nulla. Tu cosa metterai in palio? SL) Esatto! Puoi offrire anche solo il costo di un caffè e avere in cambio solo un grazie. Oppure offrire la somma del prezzo di copertina per avere la tua copia. Con la tranquillità che, se la cifra necessaria non dovesse essere raggiunta, non verrà addebitato alcunché. Io ho deciso di mettere ogni copia stampata di Magpies a 30$: è un prezzo accettabile per una graphic novel di 150 pagine. I premi aggiuntivi saranno stampe autografate, poster, t-shirts e anche cose assurde, tipo che se mi dai una cifra spropositata puoi venire in studio da me, ti faccio un ritratto e costruiamo una foto come le tavole di Magpies, poi ti porto a cena fuori e ti mando a casa la stampa gigante. Tutte le persone che contribuiranno al progetto verranno elencate come contributors nella versione stampata del libro. Ci saranno anche delle limited edition, con un pacchetto di gadget. Parlo in dollari perché, come ho detto, Indiegogo è americano, ma il sito converte automaticamente i versamenti in euro. BF) Tu sei italiana, ma Magpies è in inglese, come mai? SL) Ho scritto il testo in inglese, come molte delle cose che faccio. Comunicare in inglese mi dà la possibilità di far vedere il mio lavoro a un pubblico molto più esteso: da quando ho aperto un blog nel 1999 ho sempre usato l'inglese come lingua principale, aggiungendo un blog italiano solo negli ultimi anni. BF) Prevedi di realizzare Magpies anche in italiano? SL) Sì, mi piacerebbe moltissimo, ma dipende anche dal tipo di risposta che avrà il progetto.  Si tratta comunque di una seconda fase, non avrebbe senso uscire direttamente con due versioni, soprattutto dal momento che le mie risorse sono limitate. Se la campagna di Indiegogo dovesse avere un successo insperato abbiamo in programma di creare una special edition in inglese e a seguire l’edizione in italiano. BF) Quando è previsto il lancio del progetto?  SL) La raccolta fondi su Indiegogo per le copie stampate inizierà il 7 novembre 2012 e durerà 1 mese. Ci sarà tempo fino alla fine di novembre per sostenere questo progetto. Prima del lancio saranno disponibili il download digitale e speriamo venga resa disponibile anche la versione per iPad, coi contenuti speciali e il tutorial. Magpies, la graphic novel di Sara Lando BF) Come intendi promuovere la campagna pro Magpies SL) Attraverso il mio blog e il sito di Magpies e con il supporto di vari social network ma soprattutto di alcune persone che sono pronte allo start per divulgare il progetto. Ho anche avuto la fortuna di poter contare sull’aiuto di amici che hanno offerto la propria professionalità per aggiungere valore a un progetto che può essere una one-man-band solo fino a un certo punto. Nicola Scodellaro e Sara Zampieri della Pholpo, una società di Berlino che si occupa ad alto livello di video, hanno creato un meraviglioso trailer che condensa in meno di un minuto lo spirito e l’atmosfera dell’intero progetto. Alessandro Locatelli ha creato il sito e l’applicazione per iPad, lavorando di notte per poterli completare nei tempi stabiliti. E poi c’è una scrittrice, tu, che ha messo a disposizione la sua esperienza nel campo della comunicazione per aiutarmi a presentare il progetto correttamente. Credo che la mia fortuna più grande sia quella di essere costantemente circondata da persone migliori di me...

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