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“Magritte. Questo non è un libro” di Margherita e Rosetta Loy

Creato il 09 giugno 2013 da Sulromanzo
Autore: Lavinia PalmasDom, 09/06/2013 - 11:30

Magritte, Questo non è un libro.Quando l'immaginazione prende il sopravvento anche nel modo di narrare le vicende e la produzione artistica di una figura che nell'epoca delle grandi rivoluzioni decide di discostarsi dalle finalità estetiche dei prodotti artistici. Magritte. Questo non è un libro (Gallucci, 2013) riesce a fare sua questa sfida e a restituirci in pieno lo spirito di un artista che considerava il quadro come luogo in cui immortalare scene che si presentavano nei suoi sogni.

E si sa, il mondo dei sogni e dell'immaginazione appartiene prevalentemente ai bambini, ma con un piccolo sforzo anche gli adulti riescono a farvi accesso, magari proprio grazie a questo testo, scritto da Rosetta e Margherita Loy, che descrive la figura di René François Ghislain Magritte.

Un racconto che inizia all'interno del salotto di René, il quale, intento a leggere di fronte al camino acceso, viene sorpreso dal fischio di un treno che fuoriesce all'improvviso dal focolare. Comincia da qui un viaggio in un mondo in cui realtà e fantasia si mescolano. Il fuoco del camino diventa fumo che si sprigiona da una nera locomotiva. Nella visione del pittore, infatti, tutto ha inizio da un oggetto reale catapultato in un contesto fantastico. Un mondo, quello di Magritte, descritto attraverso le sue opere, le quali diventano i luoghi in cui le due autrici di Magritte. Questo non è un libro ambientano le vicende narrate.

«La realtà non è mai come la si vede: la verità è soprattutto immaginazione». Queste le parole di Magritte che descrivono esattamente la sua poetica.

Una storia che potrebbe ricordare Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll, dove tutto è puramente immaginato. «Nel mio mondo i libri sarebbero fatti solo di figure» dichiara Alice. E nel testo di Rosetta e Margherita Loy sono proprio le figure che predominano, che diventano protagoniste del racconto, come del resto accade nella maggior parte dei libri dedicati ai bambini. Le parole diventano esse stesse immagini colorate e decorate che attirano in modo efficace l'attenzione del lettore.

Una colomba gigante, un castello volante, una pioggia non di gocce, ma di piccoli uomini con bombetta. Questi elementi che nella realtà compaiono nelle opere più conosciute di Magritte, nel testo diventano mezzi attraverso cui si sviluppa la narrazione. Il Surrealismo che prevale nella produzione artistica del pittore si manifesta in tutti i suoi aspetti, in particolar modo nella volontà, come scrive egli stesso, di «far urlare il più possibile gli oggetti familiari», attraverso lo sconvolgimento del loro ordine naturale e la collocazione in un contesto diverso da quello abituale, creando un effetto di “spaesamento”. Magritte sottolinea, infatti, la diversità tra l'oggetto reale e la sua rappresentazione: ciò che sembra non corrisponde necessariamente a ciò che è nella realtà.

Tutto si potrebbe ricollegare al genere pittorico del trompe l'oeil: l'inganna occhio. Utilizzando figure elementari, il pittore riesce a prendersi gioco dello spettatore, conducendolo nei meandri di messaggi misteriosi che solo nella mente di chi guarda possono rivelarsi.

«Io utilizzo la pittura per rendere il pensiero visibile», dichiarava l'artista. Corpi dipinti, concetti visibili che si mescolano a realtà immaginate.

Ben lungi dal voler creare un testo di carattere filosofico, Rosetta Loy e la figlia Margherita con Magritte. Questo non è un libro hanno dato alla luce un'opera per avvicinare i bambini nel modo più avvincente, ma nello stesso tempo più semplice possibile, alle opere del celebre artista belga. Tuttavia, risulta un testo efficace e istruttivo anche per gli adulti per far conoscere al meglio i tratti principali della sua produzione artistica.

Già nel titolo stesso, si possono scorgere due significati distinti, a seconda del tipo di utente: se un bambino oppure un adulto. Se il lettore è un bambino il titolo potrebbe sottolineare che siamo di fronte a un racconto sulle incredibili vicende di un signore chiamato René, la cui quiete viene scossa da un treno che a tutta velocità irrompe dal camino del suo salotto e conduce la sua mente verso mondi fantastici.

Se il lettore è invece un adulto, il titolo del testo potrebbe ricollegarsi al fil rouge della pittura di Magritte: tutto ciò che è può non essere. Questo non è un libro in quanto è solo la rappresentazione del libro stesso, in cui le parole lasciano spazio a immagini non tangibili per il lettore, ma reali per il protagonista delle vicende. La parola “libro”, dunque, si riferirà al testo che il lettore sta leggendo oppure al testo che il protagonista del racconto, René, sta sfogliando? E siamo davvero convinti che Renè viva nella realtà le vicende narrate, oppure quel treno, quella colomba, quella mela gigante esistono solo nei suoi sogni?

Lasciandoci con queste domande, consigliamo la lettura di Magritte. Questo non è un libro perché propone un nuovo modo di avvicinarsi alla produzione artistica di Magritte, secondo un approccio che, forse, lui stesso avrebbe voluto: attraverso un insieme caotico di immagini che di norma hanno sede nel mondo dei sogni, ma che riescono a non assopire, quanto a risvegliare la mente di chi le osserva.

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