Secondo le stime dell’anno passato, non ci sono mai state così poche nascite in Giappone: soltanto un milione di bambini sono infatti venuti al mondo, mentre la popolazione, sempre più vecchia nella sua età media, ha subito un milione e duecentomila morti, con il risultato evidente di stare piano piano scomparendo.
E’ da quattro anni che il trend delle nascite è in diminuzione, come confermato peraltro dallo stesso ministero della Salute; al contrario, le morti sono in aumento. Ciò è evidentemente dovuto al progressivo invecchiamento della popolazione, per cui, oltre alle morti naturali che si verificano con sempre maggior frequenza, deve considerarsi la conclusione dalla fase riproduttiva per molte donne, e la società frenetica giapponese, che mal si adatta con gli standard richiesti per un aumento delle nascite. La stessa ideologia di fondo del successo in carriera messo prima rispetto a quello familiare o sentimentale è da molti anni un freno alla natalità nipponica, e non è un caso se sostanzialmente latitano tutta una serie di garanzie per le donne in gravidanza negli ambienti di lavoro.
Proprio come succede in Italia ed in Europa, seppur in maniera ancora più acuita, in Giappone è attuale il problema del sostentamento intragenerazionale, per cui è sempre più difficile riuscire a pagare una quantità sempre maggiore di pensioni a fronte di una forza lavorativa in costante diminuzione. Gli “anziani”, intesi come gli over-65, secondo i dati giapponesi, sono un quarto della popolazione totale, con una prospettiva di aumento incredibile che dovrebbe portarli ad essere il 40% nel 2060.