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Mai perdere la bussola...

Creato il 27 febbraio 2012 da Beatotrader
Mai perdere la bussola...
Prima un ripassino sul contesto di fondo:
il guru Marc Faber riassume in poche parole
quello che vi predico in questo Blog da due mesi sul miracle-LTRO, sulle banchette italiane che rimbalzano
e sui BTP che recuperano NON certo per un miglioramento prodigioso dei fondamentali ma SOPRATTUTTO per l'effetto-Draghi e per l'effetto-Monti...(vedi Ce lo dice perfino Bankitalia)
The Final Crisis Has Been Postponed By Monetary Intervention
We have a crisis in Europe but basically the crisis, the final crisis has been postponed by monetary intervention. It`s not being resolved, it`s being postponed - in a recent Bloomberg Radio interview
Naturalmente l'effetto-LTRO e l'Effetto-Monti vengono usati dal "macellaio" per vantare alla fiera del G20 la qualità della propria carne....e per cercare di ripristinare la confidence....
spacciando come "fondamentali" quelli che in realtà sono "magheggi monetaristi e finanziari" (anche se qualche piccolo miglioramento c'è stato rispetto al circo di nani&ballerine di fine Berlu-impero....)
G20: "barometro volge al bello" e si torna investire btp
.......La buona notizia e' che comunque gli investitori stranieri sono tornati ad investire in titoli di stato italiani, e "lo dimostra anche l'andamento degli spread".
Nella conferenza stampa congiunta, sia Grilli sia il Governatore di Bankitalia Ignazio Visco hanno rilevato come la tendenza sia positiva.
"Non c'e' un disinvestimento ma un reinvestimento in titoli di Stato", ha detto Grilli.
E Visco ha spiegato il perche': "Gli stranieri compreranno i nostri titoli perche' rendono abbastanza bene e sono sicuri, hanno liquidita' e strutture per scadenza molo interessanti''....
Venghino siori...venghino...
Del resto a decantare le qualità della cartaccia del debito o sono i banchieri o sono i bancari....:-)
ovvero quelli che campano con il loro mestiere proprio su questa "roba"....
(NdR come sempre il trading speculativo è altra cosa e sui BTP può essere assai redditizio come spiegavo in L'Italia investimento "ad alto beta" e la scommessa da un trilione di euro della BCE)
Ribadito il contesto di fondo....
ecco che un paio di giorni fa è uscito un pessimo report di Citi sull'Italia, pessimo nel senso che è addirittura peggiore di tutti quelli che già sono in circolazione...comprese le previsioni di Bankitalia, Confindustria e di altre fonti non "sospettabili" di voler giocare contro l'Italia............
I nazional-populisti-complottisti vi diranno che della fallita Citigroup e degli 'mericani non c'è da fidarsi e che dunque questo report negativo sull'Italia non va considerato....
Se però Citigroup dovesse tirar fuori un report positivo sull'Italia...
quegli stessi nazional-populisti-complottisti lo prenderebbero come oro colato....:-)
In particolare è triste vedere come, nell'analizzare l'Italia in crisi, ormai molte persone abbiano perso la bussola e non riescano più ad essere minimamente obiettive.
Purtroppo è uno degli effetti "collaterali" della Crisi che restringe il campo delle potenzialità, che mette a rischio il tuo campo d'attività, che esaspera la tua emotività, che offusca la tua razionalità e che inasprisce i conflitti d'interesse, facendoti forzare dati ed analisi allo scopo di difendere il tuo orticello.
Per fortuna io in questo senso sono nettamente avvantaggiato perchè non ho nessun orticello da difendere, sono totalmente indipendente e fuori dai giochi, non sono un bancario (spesso mascherato...), non sono un promotore, non sono un consulenze finanziario...non sono nulla di nulla....
e dunque posso permettermi di rimanere imparziale ed equilibrato, a
nche quando vi racconto qualcosa di concreto come l'Operazione Valchiria (mi compro casa a Berlino).
Per le ragioni sopracitate io ho la fortuna di potermi permettere di postare questo Report di Citigroup e di analizzarlo con mente serena ed imparziale, sia nei suoi lati più interessanti che nei suoi lati più dubbi.
Auguro a tutti di poter fare la stessa cosa, in piena libertà ed indipendenza.
Italia: Citi vede recessione anche nel 2013 e pareggio bilancio solo nel 2015
Finanzaonline.com - 23.2.12/09:22
Pareggio di bilancio due anni più tardi rispetto a quanto previsto da Roma.
E' l'attesa di Citigroup che nell'aggiornamento del suo outlook globale rimarca come l'economia italiana, entrata in recessione tecnica nel quarto trimestre del 2011, dovrebbe continuare a contrarsi quest'anno e anche nel 2013.
"La contrazione del Pil nel quarto trimestre del 2011 è stata superiore alle attese (-0,7% t/t) - rimarca il report di Citigroup - e vediamo un calo del Pil 2012 nell'ordine del 2,4%.
Per il 2013 la previsione è invece di un calo decisamente meno marcato pari allo 0,5%."
Probabile la necessità di nuove misure di austerità
Per quanto riguarda l'atteso traguardo del pareggio di bilancio, indicato dal governo per il 2013, la casa d'affari statunitense vede l'Italia raggiungerlo solo nel 2015 proprio a causa della debolezza delle prospettive economiche.
Le riforme a cui sta lavorando il governo Monti, in particolare quella del mercato del lavoro, richiederanno diverso tempo per influenzare la crescita".
Citi che inoltre vede l'accentuarsi della debolezza del mercato del lavoro con disoccupazione in preoccupante ascesa (10,4% nel 2012 e 12,6% nel 2013).
È probabile che il governo Monti debba adottare ulteriori misure di austerità nel tentativo di portare il deficit all'1,6%, obiettivo indicato per quest'anno.
E queste nuove misure di austerità probabilmente metteranno ulteriore pressioni al ribasso sulla crescita "che sarà solo parzialmente compensata da tagli fiscali e le altre misure in esame per stimolare la crescita".
Le proiezioni di Citigroup sono di un rapporto debito/Pil in ascesa al 129,1 per cento quest'anno e al 130,8 il prossimo.
Proprio a inizio settimana il premier, Mario Monti, ha escluso che ci sarà bisogno di varare una nuova manovra finanziaria.
Citi alza stime su Pil Germania e Francia
L'outlook di Citigroup vede una breve recessione tecnica anche per la Germania con un primo trimestre del 2012 ancora in negativo. L'economia tedesca però sull'intero 2012 dovrebbe riuscire a crescere più del previsto (+0,6% dal +0,4% precedente).
Ritoccate al rialzo dello 0,3 per cento anche le stime per il 2013, con Pil ora rivisto in espansione dell'1,5%.
Riviste al rialzo anche le attese sulla Francia, con Pil 2012 visto a -0,3% dal 0,7% indicato in precedenza.
In generale Citi ha rivisto lievemente al rialzo le stime di crescita globale 2012 a +2,4% dal +2,3% precedente.
Citi che ritiene improbabile che il nuovo pacchetto di aiuti alla Grecia sia sufficiente per il raggiungimento del target di rapporto debito/Pil al 120% entro il 2020.
E' chiaro che parte degli "esiti" preconizzati in questa analisi sono riconducibili a responsabilità nostrane,
mentre altre componenti sono riconducibili alla cattiva costruzione dell'eurozona ed all'euro-cannibalizzazione da parte della Germania....
vedi La Forza della Germania (e l'euro-cannibalismo...)
Ma è solo partendo PRAGMATICAMENTE dal riconoscimento imparziale di questi fattori che potremo lavorare nel modo giusto e più efficiente per migliorare la situazione dell'Italia.
Negare e cercare addirittura di ribaltare in modo pregiudiziale e grottesco l'evidenza e la realtà oggettiva dei fatti è un atteggiamento molto dannoso, in qualunque campo dell'esistenza umana lo si pratichi...
E mentre alcuni Blogger hanno PERSO COMPLETAMENTE LA BUSSOLA sull'Italia e scrivono cose assurde e destituite di fondamento, aggredendo in modo continuo ed insultante proprio CHI questa bussola non l'ha persa (forse perchè non condizionato da conflitti d'interesse....)
ecco che come COMPENSAZIONE....alcuni Blogger che ho sempre criticato stanno invece TROVANDO LA BUSSOLA su svariati argomenti ma soprattutto stanno acquisendo un maggiore equilibrio.
Mi riferisco a Rischio Calcolato che sull'Italia sta conducendo un'analisi tanto impeccabile quanto impietosa, dolorosa ma necessaria...
perchè la Realtà va guardata in faccia, sempre!
Altrimenti non danneggi solo te stesso ma anche chi eventualmente ti segue sulla cattiva strada della disinformazione.
Verso la Bancarotta: Gennaio 2012 il peggior mese che si Ricordi (in attesa di Febbraio)
....Vi ricordate Quegli Inguaribili Ottimisti della Banca D’Italia che avevano predetto una recessioncina fra l’1.2% e 1,5% per il 2012 (tavole prese da il Bollettino Economico n. 67, Gennaio 2012 (il primo dell’anno) della Banca Italia :link uscito neanche un mese fa.)
A suo tempo il mio commento fu:

No dico… la differenza la farà lo spread con la Germania! Ma si può scrivere una minchiata di questo genere in un documento ufficiale della Banca D’Italia? Si, si può, l’hanno fatto dunque si può.
E’ incredibile come le cause si incazzino con gli effetti, dunque lo spread è una causa e non un effetto. Roba da matti.
........No no. Colpa dello spread, nota variabile econometrica assolutamente indipendente in quanto mossa dai cattivi tedeschi, dai biechi speculatori, dagli sporchi evasori fiscali e ovviamente dai blogger disfattisti
[NdR: questa smascherata da FunnyKing è proprio "l'idiozia" che scrivono i Blogger che hanno perso la Bussola....probabilmente per quella strana coincidenza d'opinione tra banchieri&bancari che illustravo prima....:-)...]

Ora vi voglio mostrare alcuni dati REALI su quanto è accaduto nel mese di Gennaio 2012:
da Consumi di energia elettrica in Italia: – 2,3 a Gennaio

Nel mese di gennaio 2012 l’energia elettrica richiesta in Italia, 27,9 miliardi di kWh, ha fatto registrare una flessione del 2,6% rispetto al gennaio dello scorso anno.
Depurata dagli effetti di calendario e temperatura, la variazione della domanda elettrica di gennaio 2012 diventa -3,1%. Rispetto a gennaio 2011, infatti, si è avuto un giorno lavorativo in più (21 vs 20) e una temperatura media leggermente superiore a quella registrata nel corrispondente mese del 2011……..
A livello territoriale, la variazione della domanda si è articolata in maniera differenziata sul territorio nazionale:
-1,6% al Nord, -2,2% al Centro e -4,7% al Sud.

da I consumi petroliferi italiani nel mese di gennaio 2012

I consumi petroliferi italiani nel mese di gennaio 2012 sono ammontati a circa 5,4 milioni di tonnellate, con un calo del 5,9% (-334.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2011.

I prodotti autotrazione, con un giorno di consegna in più, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un lieve aumento, pari allo 0,3% (+2.000 tonnellate) rispetto a gennaio 2011, mentre il gasolio autotrazione una flessione del 3,4% (-64.000 tonnellate). La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di gennaio è così risultata pari a circa 2,5 milioni di tonnellate, di cui 0,7 milioni di tonnellate di benzina e 1,8 di gasolio autotrazione, con un decremento del 2,4% (-62.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2011…..
Aldilà di ogni ragionevole dubbio il puntone rosso assegna ai consumi di gennaio il livello più basso degli ultimi 7 anni, la conferma di una tendenza evidenziata dai grafici successivi.
da L’immobiliare: nuovo anno, vecchio trend. Mutui -44% a gennaio 2012

…..Credo sia evidente il collasso del 2011 e il pessimo inizio del 2012. Giova ricordare che il crollo delle richieste è partito nel terzo trimestre dell’anno scorso. Nella mia sezione, in alto a destra (sotto Blog’s), trovate tutti i precedenti…….

Disoccupazione
Partiamo con il dato 2011 riportato dal Prof. Mela nel suo magistrale post : L’Italia è una Repubblica schiavista, fondata sullo sfruttamento dei giovani da parte dei vecchi. (lettura obbligata)

«Il tasso di disoccupazione a livello nazionale è pari a 8,4% nel 2010 con differenze rilevanti a livello regionale. Il dato risulta particolarmente consistente nella classe di età giovanile (15-24 anni) dove si attesta al 27,8% e raggiunge quote che superano il 40% nelle regioni del Mezzogiorno (Basilicata 42%, Campania 41,9%, Sicilia 41,3%).»

«Nel periodo 2007-2011 il peso dei giovani rispetto al complesso dei lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato, è passato dal 20% al 15,6%.

.....…IN UN SOLO MESE LA DISOCCUPAZIONE E’ AUMENTATA DEL 0,5%!
Conclusioni Devo confessarvi che in tutta la mia non troppo breve carriera di studio obbligato (i biechi speculatori fanno i compiti a casa) delle cose economiche italiano, MAI mi è capitato di assistere ad un disastro di queste proporzioni. I dati qui sopra mostrano un paese che si sta rapidamente de-industrializzando e testimoniano drammaticamente quanto sciocche e ipocrite le discussioni su eventuali “decrescite felici”.
[NdR: questa smascherata da FunnyKing è proprio "un'altra delle idiozie" che scrivono i Blogger che hanno perso la Bussola....:-)...]
Anche se molti di voi conoscono quale sia la mia opinione sulla causa principale che sta portando l’Italia in bancarotta, voglio egualmente ribadirla aiutandomi con qualche riga scritta a suo tempo da Antonio Martino: I nostri problemi non sono la patologia accidentale di un sistema di trasferimenti sano ma l’esito fisiologico, prevedibile e previsto, di un sistema sbagliato. Pensare che si possa crescere quando lo Stato e le altre amministrazioni pubbliche assorbono oltre il 51% (ora 52 ndfk) del reddito nazionale è semplicemente donchisciottesco e del tutto irrealistico. Mai nessun paese al mondo ha avuto uno sviluppo sostenuto quando la spesa pubblica supera il 40% del reddito nazionale.
La Svizzera è quasi priva di risorse naturali, non ha una popolazione omogenea, avendo lingue nazionali, religioni ed etnie diverse, eppure è il paese più ricco in Europa.
Perché? E’ l’unico paese europeo nel quale la spesa pubblica non supera il 35% del pil e ha un federalismo cantonale vero, non l’orrendo scimmiottamento che ne abbiamo perpetrato in Italia, dove vengono considerati enti locali la Lombardia e la Sicilia, rispettivamente con 9,5 e 5 milioni di abitanti.
La Confederazione Elvetica, con sette milioni di abitanti, ha ben ventisei canoni autonomi.
Quello è vero federalismo, il nostro non lo è……..(dal Blog di Antonio Martino (verso la bancarotta) ) e io aggiungo Nessuno Stato può costringere un individuo a produrre ricchezza. Solo l’individuo può decidere di farlo se le condizioni sembrano giuste per se stesso.

Lo Stato, può mandare i carabinieri, i finanzieri e persino i carri armati. Lo stato può confiscare, imprigionare persino torturare. Ma, mai, mai e poi mai potrà costringere un individuo a fare del suo meglio per produrre ricchezza. E’ questo il vero motivo che ha distrutto ogni tentativo di regime comunista, niente altro.

L’essenza di quello che sta accadendo in Italia è proprio questo. Ci sono categorie di produttori di ricchezza netta che hanno deciso che non vale più la pena di continuare. Non ci stanno più dentro, troppi rischi e poco (o niente) da guadagnare. Dunque stanno smettendo, alcuni chiudono altri portano le produzione fuori da questo paese.

Altro che recessioncina al -1,5%.


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