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Cammini per campi, per strade sconosciute, stazioni del treno mai viste, nessuno per strada, passano due, tre ore e ancora non hai la minima idea di dove ti trovi, alla fine riesci a trovare qualche isolato e un briciolo di civiltà. Sali su un bus dal numero familiare che ti appare davanti come un oasi in un deserto, e ti ritrovi decine di bambini che allo stesso orario lo prendono per andare a scuola che ti fissano, complimenti LuciusDay, oggi hai dato loro qualcosa di cui parlare a lungo.
Torni a casa alla bellezza delle 8 di mattina, dopo aver camminato tutta la notte, con i crampi ad una gamba, la giacca sporca di terra, le scarpe piene di fango, le mani graffiate non sai come, ti accorgi che hai perso una sciarpa regalata a Natale da qualche parte nel tuo peregrinare, riesci in qualche modo a spogliarti ed infilarti il pigiama e ti butti a letto. Ti risvegli verso le quattro del pomeriggio, dopo aver dormito quasi 8 ore di fila, con un mal di testa che manco quelli che si inventano le donne quando non hanno voglia, scoprendo diverse chiamate perse dei tuoi amici sul cellulare alle 3 di notte, esci dalla stanza e il tuo coinquilino tedesco, che sta studiando, alza gli occhi dal libro e per una buona manciata di secondi contempla la tua apparizione come solo un tedesco sobrio sa fare nei confronti di un italiano ubriaco, si sincera che tu sia vivo e stia bene e si offre addirittura di andare a fare la spesa per te.
Lo ringrazi calorosamente, gli dici che non hai bisogno di nulla, ma due Kräuterbaguette per colazione/pranzo/merenda/cena ti farebbero comodo, prima di riaprire il libro di tributario, che campeggia sulla scrivania accanto a una bottiglia di birra, la sola vista della quale genera in te un prevedibile senso di sconforto. Prepari una moka di caffè nel frattempo e pensi: studierò finché posso, stasera a letto presto e domani sono come nuovo, finché non ti ricordi - con l'accompagnamento di un altro prevedibile senso di sconforto - che oggi è mercoledì e quindi il bar dello studentato, davanti casa tua, sarà aperto, chiassoso e affollato. Preso da un odio contro il mondo apri Facebook e scopri, almeno, dopo aver mandato messaggi a destra e a manca per la sciarpa e dopo che ti chiedono che fine avevi fatto, che le foto che ti hanno fatto non ti ritraggono nei momenti peggiori. Scaldi la tua Kräuterbaguette, prepari il caffè, bevi del succo d'arancia e tre litri d'acqua, e dici che adesso sì, la tua giornata, alle sei di sera, può cominciare.
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