Magazine Diario personale

Mala Carmina

Da Tmartino @pointlessmuse

Mala Carmina

The Love Potion , Evelyn de Morgan



Qui invocò e propiziò con incantesimiLe Chere mortali, le cagne veloci dell’Ade,Che s’aggirano per tutto l’Etere dando caccia ai viventi.Tre volte supplicò, tre volte le evocò con incantesimi,Tre volte con preghiere e –creandosi un cuore malvagio-Ammaliò con occhi nemici gli occhi dell’uomo di bronzo;E digrignando gli mandò contro bile maleficaE orribili immagini, nel suo tremendo furore.
Argonautiche IV, 1165-1172
  Tre chiodi divelti dal coperchio di una bara. Terra di cimitero. Una sottile lamina di piombo. Avvolta su sé stessa. Aratura. Mormorio di cantilene. Nove volte pronunciate. Arrotolate su sé stesse. Bazagra. Giusquiamo, elleboro e datura. Trenta semi di lino. Il filo s’attorciglia al rombo. Avvolto su sé stesso. Bescu.Le stelle cominciano a grondare sangue. L’upupa canta. E il volto della luna si tinge di rosso.E’ più facile crearsi un cuore malvagio piuttosto che disfarsi di quello che si ha. Inghiottire bile malefica, orribili immagini, tremendo furore per alimentare la rabbia. E arrotolarli su se stessi.E arrotolarti su te stessa.Tre chiodi infissi in una lamina di piombo. Testa. Cuore. Genitali. Mormorii di deprecazioni. La quarta parte della vendetta che spetta a Ecate. Poi le stelle cominciano a grondare sangue.La luna si avvolge su sé stessa.Il cuore dell’upupa  trafitto e il volto tinto di rosso. Si fermano il rombo e il filo.Mi dicono ci sia una vecchia. Sussurrano si chiami Dipsa e tragga il suo nome dai fatti. Raccontano che sia sempre ubriaca e la temono, che Dipsa sa. Dicono che con la sua Arte faccia risalire alle sorgenti le acque correnti. Sputano per terra quando la vedono. Eppure potrei farvi i nomi di chi ricorre a lei. Avvolti su sé stessi, come il filo sul rombo.Filiamo vita e intessiamo sangue. Trama e ordito fatti di malie e incanti. Che è più facile crearsi un cuore malvagio piuttosto che disfarsi di quello che si ha.Passano secoli e ancora raccontano di Dipsa che trasse il suo nome dai fatti e dicono “io ho visto! Se qualcuno mi crede. Le stelle grondare sangue, la faccia della luna era rosso sangue!”. E si avvolgono su sé stessi che è più facile crearsi un cuore malvagio piuttosto che disfarsi di quello che si ha.

C’è una vecchia chiamata Dipsa. Trae il suo nome dai fatti:Non è mai riuscita a vedere la madre del nero Memnone sui cavalli rosati senza essere ubriaca.Conosce la magia gli incantesimi di Ea e con la sua arte fa risalire alla sorgente le acque correnti.Sa bene quale sia il potere delle erbe, quale il potere del filo attorcigliato dal rombo che gira, quale il liquido delle cavalle in calore.Al suo volere in tutto il cielo si addensano nuvole, al suo volere il cielo risplende sotto la limpida volte celeste.Io ho visto, se qualcuno mi crede, le stelle grondare sangue; la faccia della luna era rosso sangue.Ovidio, Amores I 8,1-18



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