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Malagiustizia italiana: processi lunghi e costosi, e io pago

Creato il 06 febbraio 2016 da Mrinvest

La malagiustizia italiana è costata, negli ultimi 15 anni, circa 600 milioni di euro per errori giudiziari e detenzioni ingiuste. E noi cittadini paghiamo.

malagiustizia italianaMa i paradossi della malagiustizia italiana sfiorano anche il ridicolo e la tragicommedia.
Come nel caso del professore di filosofia di Bergamo, Stefano Rho, che aveva appena ottenuto la cattedra dopo 14 anni di precariato. E’ stato licenziato perchè una sera di 11 anni fa è stato sorpreso a fare pipì in un cespuglio.

Nel ferragosto del 2005 il professore, alle due di notte, venne sorpreso dai carabinieri a praticare un bisognino corporale. Aveva trascorso la serata in compagnia di amici e, siccome gli scappava, non trovando posti adatti per la sua esigenza, la fece dietro un cespuglio. Il giudice di pace lo condannò a 200 euro di multa per “atti contrari alla pubblica decenza”.
Quando nel 2013 ottenne la cattedra di insegnamento non ritenne necessario autocertificare il “reato” e, giorni fa, la Corte dei Conti ne ha disposto il licenziamento.
Ma cari giudici costituzionali, quando scappa, scappa!

La malagiustizia italiana non ha limiti.

Come nel caso dell’ex presidente dell’Autobrennero, Silvano Grisenti che, nonostante una condanna definitiva ad un anno per corruzione, truffa aggravata e tentata violenza privata, viene reintegrato nel suo lavoro originario nella Regione Trentino. Il giudice ha motivato la sentenza dichiarando che in Regione il Grisenti svolge delle mansioni che non riguardano il maneggio di denaro e, dunque, non potrà ricadere nella tentazione di corrompere e truffare.
Ma questo giudice del lavoro è sano di mente? O non ha capito ancora chi deve e chi non deve mettere in galera?

Ma i paradossi della malagiustizia italiana non si fermano qui.

Come nel caso di quel ragazzo di Taranto, Donato, che avendo rubato un ovetto di cioccolato kinder, ha subìto un processo lungo 3 anni prima di essere assolto. Ma ha dovuto rinunciare all’agognato concorso nella Marina Militare. Il tutto per 1 euro e 4 centesimi.

Il più recente riguarda quel ladro magrebino che, mentre stava svaligiando una casa, è stato morso dal dobermann della sua vittima, ed ora chiede addirittura il risarcimento dei danni. Chissà come andrà a finire.
I giudici faranno sopprimere il cane e/o condanneranno il padrone di casa a risarcire il povero ladro?

Sembra di stare su Scherzi a Parte!

Ma c’è poco da ridere, se si pensa che dei giudici di Cagliari hanno impiegato addirittura 5 anni per assolvere un imprenditore edile, Salvatore Schievenin, accusato di avere rubato il tappo di un pneumatico del valore di 10 centesimi.

Ho letto che i costi della malagiustizia italiana sono pari al 2% circa del Pil.
Ma chi paga? Niente paura, paga Pantalone, cioè noi cittadini, come sempre!


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