Malaysia Airlines: le ipotesi su cosa sarebbe successo
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MH 370. Questo il nome identificativo dell’areo della Malaysia Airlines, che dall’otto marzo è sparito dai radar e viene ancora cercato in un’area di oltre novanta chilometri quadrati. Non c’è più speranza per i 239 passeggeri, e senza frutto le indagini degli inquirenti, comprese le possibili piste che avevano individuato.
Nonostante l’indagine continui senza sosta, pare non trovare alcun collegamento con i due passeggeri che acquistarono i biglietti in un’agenzia di viaggio, rubando il passaporto a due turisti, di cui uno italiano.
Un’ipotesi che sta prendendo piede in questi giorni è che i piloti, poco dopo il decollo, abbiano deciso di virare e percorrere una traiettoria opposta a quella prevista, dopo aver spento il trasponder, ovvero uno strumento che invia i segnali al satellite per tracciare la posizione. Quest’ipotesi è stata confermata anche dall’esercito malese, il cui satellite ha captato la frequenza dell’aereo proprio nella direzione opposta (i satelliti militari individuano un velivolo nonostante il trasponder sia spento).
Oltre a questo, si pensa a un problema tecnico, che ha portato l’aereo a un incidente e a disintegrarsi di conseguenza in cielo o a contatto con l’acqua. Un’altra ipotesi è anche il suicidio del pilota o del copilota, anche se questa soluzione non ha prove a suo favore: entrambi erano ottimi piloti senza problemi di alcun genere. Le altre due azzardate ipotesi sono di sabotaggio o di dirottamento, ma come per le altre idee mancano le prove.
Ora, le autorità attendono che il mare riporti a galla i resti dei corpi e dell’aereo, l’unica plausibile ipotesi. Anche se per i familiari delle vittime è la più tragica delle situazioni, potrebbe essere quella vera.
di Alessandro Bovo
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