Domani ho un esame. Nonostante questo sono riuscita ad addormentarmi e a svegliarmi alle 10 passate. E lo studio? Eh, appunto…lo studio!
Mi sono alzata di pessimo umore, e non avevo ancora realizzato che era il 14 febbraio. L’ho realizzato mentre bevevo il caffé. Ma non mi è andato di traverso. Anzi, ho deciso di fare gli auguri a chi era vicino a me, ovvero la mamma e la nonna, sbaciucchiandole come una ragazzina al suo primo appuntamento con il truzzetto di turno che è convinta di amare. Non credo che la nonna abbia capito il significato del gesto, ma stava lavando le tazzine, e quando una nonna sta facendo le faccende domestiche non puoi disturbarla, altrimenti rischi che tiri fuori il kalashnikov dalla tasca del grembiulone
Poi, piena zeppa di sensi di colpa, ho aperto i libri. E sottolineo aperti, perché in un secondo li ho anche richiusi. “Solo un attimo una sbirciatina al computer e poi riprendo”.
E, magicamente mi si è aperta la pagina di Google. Sono fortemente convinta che chi ha progettato il doodle di oggi sia una persona che ha capito il significato che si cela sotto la parola “amore”, parola usurpata, strapazzata e trasformata in una glassa da mettere sopra le torte che si prepareranno oggi. É un messaggio anti-consumistico. Certo non un genio del marketing chi l’ha costruito. Sostanzialmente ti dice che oggi non devi regalarmi proprio nulla. Non un palloncino a forma di cuore che vola, non una rosa, né una scatola di Baci Perugina.
Devi semplicemente prendere una corda e saltare con me. Saltare tutti gli ostacoli che ci saranno d’ora in poi, perché la vita è fatta di alti e bassi. Dobbiamo stare insieme mentre saltiamo, quando siamo talmente felici che ci sembra di toccare il cielo, ma anche quando siamo a terra, letteralmente, quando il terreno è così scivoloso che ci sembra di sprofondare, quando ha piovuto così tanto che rischiamo di cadere. Insieme in ogni salto.
E magari dovrai saltare molti tuoi interessi per farmi contenta, e uniformarti ai miei. Dovrai saltare una partita, una serata con gli amici, qualche mania stupida che mi infastidisce, ma io farò lo stesso. É questo il messaggio no?
Il salto alla corda è forse la metafora più bella della vita, con momenti alti e momenti bassi.
Poi i due protagonisti si fermano, ma solo per abbracciarsi. E a volte, è un po’ come volare.
Certo potrei dire molte cose cattive: dal taglio a scodella dei capelli di lui, alla gonnellona della nonna di lei abbinata ad una camiciola con il colletto stile college, al fatto che quando lui è arrivato con la corda pensavo si volesse impiccare. Giuro.
Ma non dirò nulla di tutto questo. Perché quel doodle mi ha maledettamente intenerito. Ma vi giuro che non capiterà mai più!