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Mali /Duplice soluzione congiunta per liberare il Nord e riportare la pace

Creato il 12 novembre 2012 da Marianna06

 

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I presidenti della Cedeao/Ecowas hanno deciso , e non è che poche ore fa, in una riunione ad Abuja, per l’invio di un contingente militare allo scopo di liberare il Mali settentrionale dalla presenza di differenti gruppi e sigle,emanazioni di un fondamentalismo islamico, costruito a misura d’Africa, da chi in proposito ha le idee  chiare e, soffiando su un malcontento generalizzato, sa ciò che vuole.

Gli uomini armati saranno 5 mila maliani e 3 mila e 300 africani degli Stati aderenti alla Comunità economica dell’Africa occidentale.

In particolare la Nigeria si è detta subito disponibile a fornire circa 700 uomini, nonostante debba fare fronte, quasi quotidianamente , ai suoi problemi interni con il movimento fondamentalista islamico di Boko Haram.

 E ancora, nello specifico, altri 500 uomini saranno nigerini.

Le decisioni di Abuja sono state concordate e prese anche  alla presenza di rappresentanti militari esperti dell’Unione Europea, dell’Onu e  di alcuni ministri algerini.

Resta valida tuttavia, indipendentemente dall’intervento armato, cui comunque non si può rinunciare, l’opzione di dialogo con alcune frange islamiste,quelle che si sono già mostrate più disponibili a un compromesso di natura diplomatica.

Questo consentirebbe di operare ,di certo, militarmente per stanare il nemico ma, con maggiore avvedutezza, anche e soprattutto nella scelta dei bersagli e degli obiettivi.

Da evitare in tal  modo,operando nel mucchio, dannosi spargimenti di sangue  e gratuiti danneggiamenti.

In tutto questo, però, nella capitale Bamako, non c’è l’indispensabile tranquillità politica e delle forze civili, le quali sono molto divise al loro interno tra quelli che auspicano una transizione con il presidente Cheik Mobido Diarra e quelli che sono i sostenitori di un governo militare.

Questo non favorisce la soluzione della conflittualità in atto, ne  ritarda semmai  i tempi e non consente di guardare con serenità alle consultazioni necessarie in vista delle prossime elezioni, che sono state stabilite presumibilmente per la primavera del 2013.

 

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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