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Mali / I ribelli a Gao usano le tecniche di guerriglia e la pace s'allontana

Creato il 09 febbraio 2013 da Marianna06

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Mentre le forze militari francesi paracadutate dall’alto e i soldati ciadiani  in avanzata da terra,  hanno  congiuntamente occupato la città di  Tessalit, al confine con l’Algeria, la risposta dei ribelli alle forze governative è stata quella di un attentato a Gao, parecchi chilometri più a sud rispetto alla zona di operazioni.

Si è trattato di un attacco suicida, messo in atto( parrebbe) da un guerrigliero tuareg, a bordo di una motoretta, contro un check-point dell’esercito.

L’uomo si sarebbe fatto esplodere proprio secondo la tecnica dei kamikaze.

Per fortuna non ci sono state vittime ma l’episodio la dice molto lunga circa la stabilità e la sicurezza dei territori settentrionali del Mali.

Si dice anche che di kamikaze pronti a morire ce ne sarebbe più di uno.

Quasi certamente gli islamisti  non si sono del tutto arresi, a prescindere da certi trionfalismi francesi sbandierati all’opinione pubblica internazionale attraverso i media ufficiali.

Nel senso che, non essendo in grado di fronteggiare un esercito regolare,  i ribelli optano  ormai per forme di guerriglia armata , le quali creano e creeranno molte più difficoltà al nemico.

Ciò che preoccupa attualmente sono le condizioni di vita delle popolazioni locali, le quali vengono a trovarsi tra i classici “due fuochi”, senza grandi possibilità di scampo (come sappiamo) e senza i necessari aiuti materiali, indispensabili alla propria sopravvivenza.

E questo aspetto del dramma maliano è stato più volte e da più parti segnalato all’opinione pubblica internazionale ,la quale, se non ha fatto orecchio da mercante, ha fatto molto poco.

I maliani e la loro unità pacifica sono l’ultimo dei problemi.

Semmai sono le ricchezze del Mali quelle che interessano e fanno gola a troppi.

Dentro e fuori il Paese.

Infatti,  a Bamako, la capitale, zona meridionale del Paese, c’è stato, nelle ultime ore, ancora un ennesimo attacco da parte di un gruppo militare maliano dissidente contro i cosiddetti famosi berretti rossi.

 

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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