Nella tarda serata di ieri, domenica 31 agosto, uno dei due Marò italiani trattenuti in India ha accusato un malore.
Massimiliano Latorre è stato infatti ricoverato presso il reparto di neurologia di un ospedale di New Delhi, non si conosce esattamente la natura del malore.
In questo periodo i familiari del fuciliere si trovano, per l’appunto, a New Delhi, dove si è recata questa notte anche il Ministro della Difesa italiano Roberta Pinotti, per accettarsi delle condizioni di salute di Latorre.
La questione dei Marò risale al febbraio del 2012, quando i due fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone furono accusati dalla polizia indiana Nia, appartenente al nucleo antiterrorismo, di aver ucciso due pescatori indiani al largo della costa indiana sud occidentale, avendolo scambiato l’imbarcazione dei due pescatori per un peschereccio dedito alla pirateria. Il pomo della discordia in merito a come operare e alla colpevolezza dei due italiani sono state più vicende, tra cui il non aver dato prontamente l’avviso di attacco pirata, come richiesto dalla legge, mentre in opposto la difesa italiana contesta che il delitto sia avvenuto in acque internazionali, e non in quelle appartenenti allo Stato Indiano, per cui il caso deve essere analizzato secondo il diritto europeo. Il caso diplomatico che ne è scaturito è poi memoria di tutti.
Con il malore improvviso accusato da Latorre si riapre però il dibattito pubblico. Il processo è stato rimandato dal primo agosto scorso al prossimo 14 ottobre ed affidato ad un nuovo giudice di New Delhi, dopo un periodo di sospensione a seguito dell’accettazione del ricorso che accusava la Nia non più competente in merito.
Nel frattempo, mentre si aspetta il riprendere del processo, il governo italiano assicura che è una delle sue prerogative far rimpatriare Latorre e Girone, e che sta lavorando a tal proposito.