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Mamma mia dammi cento lire che in America voglio andar

Creato il 28 ottobre 2011 da Larvotto

Mamma mia dammi cento lire che in America voglio andar

Perché sono così stupido? Eh?
Mi stupisco ogni volta di quante cazzate riesco fare. E con che facilità poi.
Ad esempio, io domenica parto per l’America.
“No, dai, figo!” direte voi.
Ed ho anche noleggiato una macchina per andare in alcuni posticini della California.
“Ma fa-vo-lo-za!” tutti ad aggiungere.

Ma che coglione! Aggiungo io.

No dico, ma vi immaginate il larvotto per le strade della California? Avete mai avuto a che fare con il mio senso dell’orientamento? Cioè, sono capace di perdermi a casa mia mentre vado dal bagno alla camera.
E poi in macchina, cazzo, in macchina. Ma cosa mi è venuto in mente? A me che, all’esame di guida, mi hanno promosso per non rivedermi mai più!
Ricordo che, quella mattina, siamo rimasti fermi 2 minuti (e due minuti sono tanti), perché a me, dall’agitazione, continuava a saltellare la gamba sinistra e non riuscivo a partire. Con l’esaminatore dietro che diceva “se vuole cominciare, noi saremmo pronti” ed io che, con tono isterico, rispondevo “mi scusi ma non riesco a fermare la gamba”.
Ho reso l’idea?

E per concludere questo delizioso quadretto, ecco il gran finale.

Secondo voi cosa dovrebbe fare, per prima cosa, qualcuno che decide di noleggiare una macchina all’estero?
Come dite? Controllare se la patente italiana va bene per guidare negli Stati Uniti?
Esatto!
Ed ora ditemi, secondo voi io l’ho fatto?
Ma certo che no!

E meno male che, martedì, qualcuno mi ha messo il dubbio e mi ha detto di controllare.
Panico!
Mi sono trasformato in un pensionato da combattimento.

Allora, martedì a mezzanotte sono entrato al pronto soccorso e sono rimasto dentro fino alle 5, 30 (per una storia lunga che non vi racconterò), quindi vi lascio immaginare con che faccia ho fatto il tutto.
La mia mattina di mercoledì è stata questa.

(ore 6.20) A casa a stampare i fogli necessari per richiedere la patente internazionale
(ore 7.20) Ingresso al bar per cappuccino e relativo assalto al banco paste
(ore 7.40) Appostamento davanti alla sede delle poste centrali
(ore 8.01) Alla faccia dei 2000 pensionati arrivati dopo di me, prendo il biglietto numero A0001 e vado a pagare i due bollettini da 9 e 14 euro intestati alla motorizzazione civile.
(ore 8.15) Arrivo davanti l’ufficio anagrafe
(ore 8.31) Strappo il biglietto F3 (due maledetti vecchiacci mi hanno fregato) e, pochi minuti dopo, faccio autenticare una mia foto tessera.
(ore 8.45) Parto alla ricerca di un tabaccaio
(ore 9.00) Dopo aver trovato l’unica tabaccaia che non sa usare la macchinetta per le marche da bollo, la prendo per la gola e la minaccio in malo modo, al punto che, spaventata, chiama la collega capace di risolvere il problema. La collega arriva pochi minuti dopo, con i capelli bagnanti e mi fa notare che era dal parrucchiere.
(ore 9.02) Sticazzi.
(ore 9.30) Arrivo alla motorizzazione civile, l’ultima sfida.
Entro in un ufficio tristissimo. Allo sportello trovo una ruspantissima signora dalle tette enormi che, fortunatamente, sembra abbastanza simpatica.
Gli passo tutti i documenti e, sfoderando la faccetta da opossum, gli chiedo se, per favore, fosse possibile avere tutto in breve tempo che, acciderbolina, la mia partenza è prevista per domenica.
Mi mandano a cagare.
Io continuo a sorridere.
La collega al suo fianco mi lancia sguardi carichi di odio.
Io continuo a sorridere.
Mi dicono di tornare venerdì mattina.

Stamattina sono arrivato e la signora dalle tette enormi, quando mi ha visto ha sorriso e, con aria complice mi ha detto “hai visto che tengo fede alle promesse?”.
L’avrei riempita di baci.

Ed infine, sempre per sottolineare la mia abilità nella guida, uscito dalla sede della motorizzazione civile, salgo in macchina, parto e, 100 metri dopo, un camion mi si para davanti. Io lo guardo cattivo, gli grido “ma che cazzo vuoi” più una serie di vaffanculo di contorno. Lui mi fa strani cenni ed io rispondo con il mio dito medio.
Proseguo e, al bivio, mi accorgo che ero in un senso unico al contrario.
Vabbè, se per caso il camionista oppure un suo amico legge queste righe, ecco, gli chiedo scusa -_-’

Insomma, morale della favola, salvo ulteriori disastri, domenica si parte.
Vi terrò aggiornati.


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