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Mamme italiane, attente a non portare i bambini in Francia.

Da Caffenero

franciaCare mamme,
quest’estate siamo andati per l’ennesima volta in Francia. E’ la seconda da quando abbiamo i bambini e devo assolutamente mettervi in guardia che è un grosso pericolo, soprattutto se i vostri figli hanno più di 4 anni. Non commettete il mio stesso errore. Non portate i bambini in Francia.

I 5 motivi per non portare i bambini italiani in Francia:

  1. è traumatico per i nostri bambini trovare libri d’autore ovunque! Noi che alleviamo i figli a pane e gadget, abituati a entrare in una libreria e trovarci di tutto ma pochi libri, non reggeremmo. In Francia nel Carrefour hanno 4 corsie di libri, contro due di giochi. Ma non lo sanno che i bambini vogliono i giochi? Hanno libri d’autore anche nel supermercatino di quartiere (paesino fronte mare in Provenza). Cosa se ne fanno i bambini dei libri sotto casa? Non è meglio il giornalino del cartone animato che trasmette le stesse puntate da due anni, almeno siamo sicuri che possono leggerli da soli senza chiedere sempre ai grandi? un po’ di autonomia! svezziamoli questi figli!
  2. Alla tv francese non ci sono 5 canali in chiaro con cartoni animati no stop (ci poniamo il dubbio che il proprietario della casa che abbiamo affittato sia un boicottatore di giovani menti). Hanno canali con i documentari, reality show seri (un reality se non è idiota a casa serve?) e per noi mamme non ci sono nè telenovelas nè trasmissioni di disgrazie del pomeriggio (ti credo che poi i bambini francesi diventano francesi e non italiani!)
  3. In spiaggia non trovi niente! Per fare giocare i bambini sulla spiaggia libera non trovi nè un bicchierino di plastica, una coppetta di gelato, un cucchiaio abbandonato. Vi voglio vedere a portare i giochi da casa! e comunque sempre parlando di spiaggia: non c’è musica, nessuno che fa un barbeque e ti offre qualcosa: è un ostacolo alla socializzazione! che esempio diamo ai bambini?
  4. La mania delle aiuole fiorite è incomprensibile. Ma quanto costerà tutto sto giardinaggio? chi paga? uno se vuole i fiori se li mette a casa sua, no? meglio avere un pezzo di prato libero dove i bambini fanno quello che vogliono. La terra è di tutti!
  5. Cartelli dappertutto che ti dicono: porta i bambini a vedere la chiesa X (mica siamo in pellegrinaggio!), attività per bambini al castello Y (che poi non sono castelli ma aziende vinicole!), ma se uno porta i bambini in vacanza è per non fare niente! I bambini hanno bisogno di stare al sole, giocare liberi, non di andare in mezzo a dei sassi o vedere tombe di morti che magari ti prendi pure qualche cosa. Se è importante lo impareranno a scuola. Francesi, investite comprando conchiglie da spargere in mare che non ce ne sono non in libri da regalare ai bambini all’ufficio del turismo che ne hanno già tanti con i compiti delle vacanze.

Se avete dei dubbi, rileggete il tutto con sarcastica ironia. E’ stato un viaggio bellissimo. Sono partita con l’intenzione di scoprire perchè i bambini francesi sono molto più bravi dei nostri in matematica, curiosa di scoprire quali attenzioni ci fossero da loro per stimolare i bambini. Finchè non ho trovato bellissimi libri nel supermercatino di quartiere non mi sono accorta di quante altre attenzioni ci fossero in giro per i bambini. Molto si sta facendo anche da noi e sicuramente non tutta la Francia è uguale (non tutti i supermercatini hanno bei libri). Senza critiche agli sforzi di entrambi i paesi, ho solo provato la sensazione che la tradizione culturale francese che va avanti da centinaia di anni sia ancora molto forte e proposta a tutti. Come è giusto che sia, viaggiare serve per confrontarsi, guardare con occhi nuovi il proprio paese e cercare ciò che pensavamo di non avere dietro casa.

Se qualcuno di voi vive in Francia o ne ha sentito esperienze indirette e vuole raccontarmi com’è veramente da loro l’attenzione ai bambini, mi piacerebbe molto.


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