Con fare complice, ma completamente divertito, Italiano stamattina mi ha comunicato a gran voce: Siamo diventati zii! A parte la difficoltà che ho avuto a ravvisare una sia pur minima attinenza di parentela che potesse in un sol colpo impalmare entrambi dell’appellativo e dello status di zii, l’ho guardato stranita e più che la favella poté la mia faccia in cerca di dritte e magari anche di rovesci. Sicché lui ha aggiunto: S. Ha avuto una bambina! Di S. conoscevo la condizione di molta pregnanza, ma ignoravo il risvolto pratico legato alla nascita odierna, che mi è stato annunciata con tanta enfasi. Bene, ho risposto. Forse avrei dovuto partecipare all’annuncio con maggiore espressività, chissà. Ma con spontaneità mi è sembrato logico aggiungere: E mo’? In effetti vista dal di fuori l’aggiunta finale al mio primo commento è fuorviante e pare il frutto mentale di una che mangia limoni a colazione. Entrambi, poco dopo, abbiamo convenuto che sarà anche una gioia la nascita di una possibile futura alunna, ma in quelle condizioni e con quella mamma – apro un inciso, di quelli che a me piacciono follemente: noi docenti siamo degli aridi e incalliti conteggiatori di alunni, presenti, futuri prossimi e futuri anteriori, ne va di mezzo la nostra vita professionale; quindi ogni nascita viene salutata come la tenuta professionale di una cattedra ad oltranza visto che ci vogliono vetusti e derelitti in un sistema scuola con alunni giovani e docenti vecchi, fosse mai il contrario! In effetti concepire, con determinazione, l’idea di procurarci un’alunna prossima ventura è stato, da parte di S., un bel pensiero. Ma la mammina della nascitura è stata nostra alunna solo tre anni fa, va per i diciassette non ancora compiuti. Una casualità? Cose che capitano? Ma nemmeno per scherzo! Sostenuta da una famiglia allargata e molto ” allegra ” la mammina ha perseguito il disegno insano di rovinarsi l’esistenza a quell’età, una piccola con piccola, accalappiando il primo venuto perché una donna si sa, sia pur piccola e sia pure mentalmente fuori di testa, cosa credete che possa ambire nella vita, se non partorire a diciassette anni e magari anche a diciotto, diciannove e venti? La nonna, nello specifico, per festeggiare una nuova unione, dopo la separazione ingarbugliata dall’ex marito – marito, ma non padre della mammina recente, da notare – ci aveva confidato la possibilità di essere anch’ella nella stessa condizione di ” molto incinta ” come la figlia. Avrà pensato, forse, ad uno sconto famiglia dal ginecologo, due al prezzo di una? Per il momento siamo risultati compartecipi di un solo evento, domani quién sabe?