Uno strepitoso Matteo Manassero, stella del golf italiano e del Royal Park I Roveri di Fiano Torinese, ha vinto con 271 colpi (70 68 64 69, -13) il Barclays Singapore Open (European Tour), disputato al Sentosa Golf Club (par 71) di Singapore, e il torinese Francesco Molinari ha completato il trionfo azzurro classificandosi al quinto posto con 276 (69 67 72 68, -8).
In un finale da brividi Manassero ha battuto con un eagle alla terza buca di spareggio il sudafricano Louis Oosthuizen (70 69 65 67) dopo averlo raggiunto con un birdie alla 72ª buca. Il nordirlandese Rory McIlroy, numero uno mondiale, ha chiuso al terzo posto con 274 (-10) e il danese Thomas Bjorn al quarto con 275 (-9), mentre Molinari è stato affiancato dall’australiano Adam Scott in una classifica che per la qualità degli interpreti è un valore aggiunto al successo del veronese.
Nelle prime posizioni anche l’inglese Chris Wood, il danese Anders Hansen e il thailandese Chapchai Nirat, detentore dello score più basso in assoluto su tutti i circuiti con un 256 (-32) stabilito nell’Asian Tour (Sail Open, 2009), settimi con 277 (-7), l’inglese Paul Casey e il coreano Y.E. Yang, decimi con 278 (-6), e Phil Mickelson, 14° con 279 (-5).
E’ terminato in 50ª posizione Edoardo Molinari con 287 (70 72 73 72, +3) ed è uscito al taglio Lorenzo Gagli, 126° con 150 (76 74, +8).
Dopo le sospensioni delle giornate precedenti per maltempo i giocatori sono stati costretti ad una maratona nell’ultima giornata con Manassero che ha giocato 33 buche per il torneo, oltre alle tre supplementari. L’azzurro ha iniziato dalla quarta buca del terzo giro e ha infilato quattro birdie consecutivi che uniti a quello segnato prima dello stop e ai due successivi hanno fatto 64 (-7) e primato dopo tre turni con 202 (-11) colpi, due di vantaggio su Oosthuizen e tre su Chris Wood, con Francesco Molinari ottavo (208, -5).
La gara è diventata un duello tra i primi due con Oosthuizen che, dopo aver inseguito a lungo, ha approfittato dell’unico errore di Manassero alla 15ª per affiancarlo e poi per entrare da leader in club house con un birdie alla 18ª. In totale 67 (-4) colpi con sette birdie e tre bogey. Manassero, che aveva ancora tre buche da giocare, ha puntato tutto sulla 18ª (par 5) e, rischiando parecchio con il secondo colpo, è riuscito ad ottenere il birdie dello spareggio (69, -2 con tre birdie e un bogey) .
Alla prima buca supplementare entrambi i contendenti hanno segnato il birdie, poi alla seconda Manassero non è andato oltre il par e Oosthuizen ha avuto sul putter la palla per il suo sesto titolo in carriera, ma l’ha mancato. Alla terza Manassero, dopo un lunghissimo drive, ha posto la pallina con il secondo colpo a tre metri dalla bandiera, mentre il sudafricano è rimasto lontano propiziandosi comunque il birdie, ma il veronese non ha avuto esitazioni e ha messo a segno l’eagle vincente.
“L’adrenalina – ha detto l’autore della 18ª vittoria italiana da quando è stato istituito l’European Tour – mi ha fatto andare avanti in tutte queste ore. Alla ripresa del terzo giro, di cui avevo disputato solo tre buche, sono partito forte con quattro birdie di fila e questo mi ha dato tanta confidenza. E’ stato un onore disputare il playoff con Louis Oosthuizen. Era il primo spareggio della mia carriera ed è stato fantastico chiuderlo con un eagle per la vittoria. Alla seconda buca pensavo di aver perso, ma lui ha mancato il putt che obiettivamente era piuttosto difficile, anche se da corta distanza. Non mi aspettavo di ottenere il terzo titolo sul circuito prima di aver compiuto vent’anni. Questo successo è frutto del lavoro compiuto con Alberto Binaghi ad Abu Dhabi: i cambiamenti mi hanno fatto guadagnare 10-15 metri in lunghezza che oggi sono stati determinanti”.
Non ha vinto, ma è sicuramente rimasto soddisfatto anche Rory McIlroy che con la terza piazza si è garantito con ampio anticipo il successo nell’ordine di merito continentale, dopo essersi imposto in quello del PGA Tour. In tal modo ha emulato la tripletta conseguita nel 2012 dall’inglese Luke Donald, numero uno mondiale e a segno nei due ordini di merito.
Manassero è il primo teenager a conquistare tre titoli nell’European Tour e ha ottenuto il terzo all’età di 19 anni e 206 giorni (più giovane vincitore del Singapore Open), dopo il primo (Castello Masters, 2010) a 17 anni e 188 giorni e il secondo (Malaysian Open , 2011) a 17 anni e 363 giorni. Ciò significa che nella graduatoria dei più giovani vincitori è al primo, al secondo e all’ottavo posto. Con il premio conquistato (E 770.226 su 4.720.000 euro in palio), il più alto per ora nella sua carriera, è balzato dal 33° al 13° posto nella money list. Nella graduatoria dei plurivincitori italiani nel circuito raggiunge al secondo posto Francesco Molinari con tre, a due da Costantino Rocca.
Franco Chimenti, presidente della Federazione Italiana Golf, ha così commentato: “Considero Manassero un genio, di quelli che nascono una volta ogni duecento anni, e non credo che a questa età ci sia qualcuno che possa vantare vittorie così importanti come lui. La soddisfazione è massima, non solo per il golf nazionale, bensì per tutto lo sport italiano che ha un autentico fenomeno capace, a mio avviso, di raggiungere qualsiasi risultato compreso il titolo olimpico. Manassero, la cui impresa è stata seguita in televisione da milioni di telespettatori in tutto il mondo, è un patrimonio di tutti che va preservato e amato da chiunque segua lo sport in generale”.
Manassero ha firmato la nona vittoria stagionale dei professionisti italiani che si aggiunge a quelle ottenute da Francesco Molinari (Open de España, European Tour), Marco Crespi (Telenet Trophy, Challenge Tour), Alessandro Tadini (Ecco Tour Championship, Challenge Tour), Matteo Delpodio (Open Samanah, Alps Tour), Niccolò Quintarelli (Internorm Dolomiti Open, Alps Tour), Anna Rossi (Azores Open, LET Access), Alessandra Averna (BTG1 Parador Malaga Golf, Banesto Tour) e da Nicolò Ravano (Stage 2 QS European Tour).
Tornando alla gara, Francesco Molinari ha concluso in 72 (+1) colpi la terza tornata con due birdie e tre bogey e in 68 (-3) la quarta con tre birdie senza bogey. E’ uscito dal campo probabilmente con il rammarico di non aver agganciato McIlroy al terzo posto, che ha avuto alla sua portata nelle ultime buche in cui ha mancato almeno un paio di limpide occasioni da birdie. Per Edoardo Molinari un 73 (+2) con due birdie e quattro bogey e un 72 (+1) con due birdie e tre bogey. Per lui la prodezza di una “hole in one” nel primo turno quando ha centrato con un solo colpo la buca 17, par 3 di 169 metri, utilizzando un ferro sei.
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