manca il lavoro o mancano i lavoratori?

Creato il 30 maggio 2013 da Propostalavoro @propostalavoro

Il fenomeno della mano d’opera a basso costo consentita dall’esercito di extracomunitari presenti nel nostro paese, unitamente ad una cultura nevrotica che ha creato il complesso di superiorità, nella mente delle persone, fortemente sottolineato dall’abbandono quasi totale della formazione al lavoro dei giovani, nonostante la crisi multidimensionale

che attraversiamo, forse sono i veri responsabili della crisi e del rischio del baratro.

E’ vero che a cercare lavoro in questo momento si hanno le stesse probabilità di vincere al superenalotto, ma quale lavoro si cerca? Le aziende riducono il personale, moltissime hanno cessato e continuano a cessare l’attività, altre commissionano il lavoro in paesi dove i costi risultano altamente competitivi. Abbiamo perso la cultura del lavoro, lo abbiamo svilito e declassato, lo abbiamo ridotto ad una sorta di condizione per acquisire diritto allo stipendio punto e basta.

A proposito dei diritti: siamo diventati il paese dei diritti, tutti hanno sempre diritto a qualcosa: se il ristoratore ti fa la pasta burro e parmigiano ed ha usato la “grana” si becca una denuncia, se la badante che è stata accanto al vecchio genitore perde il lavoro, perché l’anziano passa a miglior vita, la famiglia si becca la vertenza sindacale, perché improvvisamente la povera badante lavorava giorno e notte e svolgeva mille e una funzioni;

 se la colf non è pienamente soddisfatta nei suoi diritti di: ferie, tredicesima, diritto al giorno libero, ore del riposo quotidiano ecc.ecc. ti fa la vertenza; se un medico ha una complicazione clinica o muore un paziente si becca una denuncia; se tamponi un’automobile immediatamente scopri che hai provocato un maxi trauma: colpo di frusta, emicrania postraumatica, inabilità varie, danni gravissimi all’automezzo, se a scuola un insegnante riprende un alunno, perché scorretto o maleducato o bulletto e quant’altro il povero insegnante si becca la denuncia e diventa subito un maniaco pericoloso.

I Giudici di pace dovrebbero lavorare anche di notte per smaltire il lavoro scaturente dalla montagna dei diritti calpestati o offesi, ci sarebbe di che vergognarsi considerando seriamente questa cultura povera di valori veri e di dignità. In sostanza in qualunque situazione si può spillare danaro o vantaggi l’essere umano è energicamente presente. Inutile parlare dei doveri; basterebbe pensare al fenomeno dell’assenteismo, dell’abuso di potere, dei falsi stati di malattia, ai falsi andicappati, ai fenomeni di peculato, agli imbrogli e falsi quotidiani nelle più svariate circostanze, alla tante appropriazioni indebite, allo squallido fenomeno del mobbing e stiamo parlando delle persone cosi dette perbene non di soggetti dediti a delinquere!

 Contemporaneamente il nostro artigianato è gradualmente stuprato e dissacrato da mancanza di forze nuove dando luogo al sopravvento dei “lavoratori” non appartenenti alla nostra cultura. Non esistono giovani idraulici o giovani sarti, giovani muratori, giovani barbieri, giovani calzolai, giovani pizzaioli, giovani giardinieri i giovani non lavorano più, al massimo saltuariamente prestano opera in qualche pub o birreria tanto per mettere insieme quattro soldi senza  troppo impegno. E’ vero che il lavoro è in crisi, ma forse è più grave la crisi dei “lavoratori”

     Dott.ssa Elisabetta Vellone


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