Mancano tre San Siro pieni

MILANO. Questa mattina la redazione di AlaNEWS, l’azienda che cura i contenuti di Calciolab, era presente alla presentazione del terzo Report Calcio, presentato dalla Figc. Un vero spaccato dello stato di salute del pallone che, naturalmente, ha parlato di un settore in crisi che, tuttavia, ha invertito la tendenza rispetto ai disastri del passato. Tra i tanti numeri ce n’è uno che mi ha colpito e che rilancio all’attenzione di tutti i lettori del sito. Gli spettatori da stadio sono diminuiti di oltre 200 mila unità. Beh, ripercorro un mio vecchio adagio: i club di serie A, dal primo all’ultimo, trattano la parola tifoso come un amuleto da tirare fuori in caso di necessità. Ammansiscono i fan quando c’è da far digerire il rospo di una crisi o di una retrocessione, li salassano quando c’è la partita di cartello. In mezzo a questa tempesta, tuttavia, non ce n’è uno, di club, che metta in atto vere attività di benessere di quelli che sono i tesori più preziosi del pallone italiano e non: i fan, appunto. Le tessere del tifoso, i tornelli, i prezzi, la schedatura come fossero bestie, hanno tolto la voglia agli appassionati di recarsi nel catino dove gioca la loro squadra. Troppa fatica per un risultato spesso deludente in termini di spettacolo: meglio la poltrona. Così, a noi tifosi, ci lobotomizzano con telecronache farlocche in cui Novara-Chievo sembra una finale di Champions e massicce dosi di consigli per gli acquisti. Ehi, voi, all’appello mancano 3 stadi Meazza pieni. Nessuno si chiede dove sono finiti e perché sono spariti?