Il giudice Paolo Borsellino con la moglie Agnese.
È partita dal consigliere Fabrizio Biolè, ex grillino, la proposta di dedicare un minuto di silenzio in aula ad Agnese Borsellino, morta il 5 maggio. Inaspettatamente, la maggioranza di centrodestra del Consiglio Regionale del Piemonte ha manifestato una ferma opposizione all’omaggio alla moglie del giudice vittima della mafia; Agnese Borsellino, infatti, non sarebbe una figura istituzionale.
Tra i firmatari della richiesta c’è il consigliere Andrea Stara (Per Bresso), che sottolinea:
“La maggioranza ha sollevato l’obiezione che non si tratta di una figura istituzionale. Ma è successo altre volte che abbiamo reso omaggio a persone che non avevano incarichi istituzionali, eppure rappresentavano esempi di devozione verso lo Stato, come i militari morti in Iraq. La vedova Borsellino rappresenta quella fetta non piccola di società civile che ha pagato con grossi sacrifici personali la lotta della criminalità organizzata contro lo Stato. Non dedicarle un minuto di silenzio in aula non è un bel segnale in questo momento.”
Il Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Cattaneo, al contrario, ha sostenuto che la proposta non sia stata effettivamente respinta dai capigruppo ma che sarà solo rinviata: “Anzi, siccome è mia intenzione poterla fare, ho chiesto agli uffici del Consiglio di verificare la prassi in ordine alla commemorazione delle personalità defunte. Il tema sarà quindi trattato in una prossima riunione dei capigruppo, una volta acquisite le informazioni necessarie.”
Non una totale negazione ma solo un rinvio, dunque, almeno così sembra, per l’omaggio ad Agnese Borsellino.
Nel frattempo, è stato proposto da Sara Franchino (Pensionati) un altro minuto di silenzio. Questa volta, però, in onore di Andreotti.
articolo di Giulia Porzionato.