Arriva Natale e tutti noi nella nostra vita abbiamo comprato il salmone da cucinare alla Vigilia oppure da servire fresco come antipasto.
C’è una cosa a cui probabilmente non abbiamo mai fatto attenzione: l’etichetta.
Parliamo spesso di essere consapevoli di ciò che acquistiamo ed è vero che viviamo in un mondo ricco di offerte che svia la nostra capacità di scelta.
Allora, voi direte, non possiamo più mangiare niente se andiamo avanti così!
Quello che possiamo affermare con certezza è che bisogna fare molta attenzione!
Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Science denuncia seri rischi cancerogeni legati ai salmoni allevati in Europa e nell’America del nord.
Nell’indagine svolta da sei diversi gruppi di ricerca degli Stati Uniti e del Canada emerge che i salmoni allevati sono inquinati e pieni di tossine.
I salmoni non allevati presentano livelli decisamente più bassi di inquinanti.
Ci sono infatti significative differenze tra il salmone allevato e non allevato.
Il salmone dell’Alaska ad esempio, che vive liberamente, è molto abbondante, salutare e con un miglior sapore rispetto a quello allevato.
Cosa succede negli allevamenti?
Alcuni salmoni sviluppano batteri che sono dannosi per la salute dell’uomo.
Allora l’uomo cosa fa?
Sparge pesticidi sugli allevamenti…
Molti salmoni muoiono e quelli che soppravvivono vengono serviti sulle nostre tavole.
Il che è dannoso per noi che li mangiamo ma anche per l’ecosistema marino.
Leggiamo l’etichetta e prendiamo il salmone pescato e non quello di allevamento!
Guardate questo video.
E’ in francese ma rende molto bene l’idea.