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Organizzare un'accoglienza degna, anche se si tratta attualmente di poche centinaia di persone in tutta la provincia, non è semplice: ci sono barriere linguistiche da superare, bisogna vincere la paura e la diffidenza di chi da anni ormai non è altro che merce in balìa di trafficanti di esseri umani senza scrupoli. Alla complessità della relazione con i migranti e alla difficoltà nel reperire risorse, recentemente a Padova sembrano aggiungersi pesanti ostacoli.Dichiarazioni ed immagini diffuse dai giornali purtroppo non ci parlano di altro se non della esplicita volontà di respingere chiunque sia in fuga, criminalizzando non solo la figura dei migranti, ma - recente novità padovana - anche chi li accoglie.
Le case messe a disposizione per l'accoglienza dei profughi sono state pubblicamente condannate, con vasto supporto mediatico: il gesto di additare il campanello della casa, trovata dopo una ronda indagatoria, è stato immortalato e diffuso con fini di ammonimento e biasimo nei confronti dei proprietari stessi e di tutti coloro che lavorano ogni giorno accogliendo i profughi per dar loro un’opportunità di vita degna.
Mettere all'indice la solidarietà umana è un gesto che attacca al cuore profondo la nostra cittadinanza. Emanare provvedimenti amministrativi che rendano illegale addirittura la disponibilità personale dei singoli cittadini ad ospitare nelle proprie proprietà, nel momento in cui fra l’altro non vengono messi a disposizione spazi pubblici, è un’aggressione alla vera anima dei padovani: aperta, accogliente, solidale, fraterna.
A Padova ci sono molte persone che cercano di essere quotidianamente parte della soluzione alle molte problematiche che hanno a che fare con l’accoglienza e l’integrazione dei migranti. Crediamo che la fiaccolata indetta per venerdì 15 sia un insulto a questa città volenterosa, che si vuole marginalizzare e immiserire con l'odio e la paura.Ribadiamo che l'incontro manifestazione di venerdì 15 maggio è stato promosso a supporto e solidarietà di tutte le realtà associative che si muovono nell'ambito dei percorsi di accoglienza legati all'emergenza profughi di questi mesi, in particolare dopo gli attacchi alla coop. Percorso Vita per l'apertura di una casa di accoglienza in centro a Padova, ma anche per quelle come la Casa Don Gallo che provano tra mille difficoltà e senza finanziamenti a dare una risposta ai percorsi successivi all'emergenza. La piazza di venerdì pertanto non avrà alcuna bandiera di partito e raccoglierà nel suo insieme tutti i cittadini di Padova che vogliano rendersi solidali a chi opera tutti i giorni per l'accoglienza.Chiediamo dunque che venerdì 15 maggio la vera Padova debba prendere parola e rendersi visibile. Per questo ci rivolgiamo a tutta la cittadinanza, ai gruppi organizzati, ai singoli, a partire da chi ogni giorno lavora per aiutare i profughi, fino a ogni cittadino che ritenga che la solidarietà sia un valore irrinunciabile, perché si possa costruire una piazza piena della Padova che sa e che vuole accogliere gli ultimi.Alle ore 19:00 in Piazza Garibaldi convochiamo tutti i padovani che pensano che la nostra città sia accogliente, vogliamo fare sentire a chi in silenzio e senza clamore lavora con gli ultimi tutta la nostra vicinanza e il nostro massimo sostegno.
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