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Manine dolci di Kamut (abbronzate)

Creato il 02 ottobre 2011 da Emmarale @emmarale
Dato che di foglie ancora non se ne vedono ho chiaramente deciso di forzare la mano.
Clima superestivo, temperature da record (a Torino la giornata più calda di Ottobre da 2 secoli a questa parte - così dicevano ieri sera al telegiornale).Così, nell'attesa, le foglie me le sono create da me.Più che delle foglie sembrano delle manine mozzate o delle coroncine (dipende da che parte state, se da quella del sovrano o da quella del servo). A m sembrano delle manine.Ad ogni modo vi racconto dei miei biscottini integrali di kamut (delle frolle in pratica) realizzati senza burro e con zucchero integrale di canna biologico (quello che sembra sabbiolina, lo stesso che ho utilizzato per la dolce bugia al cacao).Autorizzazioni.Preciso subito che per quanto riguarda il burro, la sostituzione con l'olio è assolutamente autorizzata, guardate qui.Poi ovviamente ho fatto abbastanza a modo mio, sostituito lo zucchero con un misto di agave e zucchero integrale di canna, il lievito con il bicarbonato, l'olio di riso con quello di girasole... A parte le dosi dello zucchero che ho ridotto (e questa volta penso di avere fatto giusto) per il resto le quantità sono circa le stesse.Ecco quello che vi serve (quantità per circa 50 biscottini):
  • 340 gr di farina integrale di Kamut
  • 120 gr di olio di semi di girasole (anche 100, la prossima volta provo così)
  • 50 gr di sciroppo di agave + 60 gr di zucchero integrale di canna 
  • 1 cucchiaino di bicarbonato
  • 1 uovo intero + un tuorlo

Non sto a ripetervi ogni volta la tiritera, anzi sì, ve la ripeto per una corretta informazione.
Tutti gli ingredienti (eccetto lo sciroppo d'agave e il bicarbonato) sono biologici certificati.

Versioni.Per la VERSIONE UNO del dolce (infatti abbiamo anche una seconda variante, a mio avviso molto interessante) dovrete anche munirvi di stampi per dolci.Con Fabiana qualche giorno fa ho acquistato in Mondadori (il famoso3° piano, alla fine ce l'ho portata :)) uno stampo per dolci a coroncina (nella foto non si vede però). La coroncina ci sembrava perfetta per i biscottini di Anice e Limone, è stato amore a prima vista. Ho preso anche una carotina ma era così "ina" che la frolla perdeva la forma prima di essere adagiata sulla teglia (per dirla tutta, i 3 pezzi che son riuscita a fare sono usciti carbonizzati).

Fuori in 60 secondi.Io quel minuto l'ho pagato caro. Anziché tirarli fuori al dodicesimo minuto penso di avere regalato altri 60 sec.

biscottini integrali di Kamut -senza burro

"Applausi di Kamut" ci può stare?

Il problema è che lo zucchero di canna li fa neri

Infatti la pasta era già marrone prima di entrare in forno per cui riuscire a vedere la famosa doratura "che ti avvisa che sono cotti a sufficienza" è stato impossibile.Infatti si sono presi una tintarella mica male considerato che siamo ad ottobre.

A proposito, in giornate di sole inaspettato come queste non fatevi sorprendere senza la giusta protezione solare. Il mio consiglio in città è di usare ancora la crema solare viso oil-free di Fitocose: non unge ma vi protegge.Se invece andate in barca (non al salone di Genova) utilizzate i vostri solari per il corpo (quelli che avevo messo in valigia sono questi).Tempi.Per evitare di bruciarli dorarli eccessivamente vi suggerisco di non superare i 12 minuti di cottura, anzi, facciamo anche 10 min con il forno ventilato (12-15 con la modalità tradizionale).Per una corretta esposizione.Clima ventilato, 180°, un riscaldarmento di 10 minuti. Sto parlando delle condizioni di cottura dei biscottini in forno, non della vostra permanenza da lucertola in spiaggia (in questo caso state attenti a certi incontri inaspettati che potreste fare soprattutto se siete su una spiaggia della Grecia, magari a Zante, ma anche nel giardino di casa vostra).Vi dicevo delle due possibilità.VERSIONE UNO: Biscottini abbronzati di Kamut.Come detto, sono scuri perché utilizzando lo zucchero di canna integrale (che è color sabbia scura) l'impasto prende già da subito questo colore (e vi frega poi in fase di cottura!).Procedimento.Lavorate le uova con lo zucchero e poi aggiungete olio e sciroppo d'agave. Aggiungete la farina e il bicarbonato. Se l'impasto ottenuto vi sembra un po' troppo molle aggiungete un po' di farina così da farlo diventare della giusta consistenza (non deve essere comunque troppo duro).Ritorno alle origini.Lasciatelo riposare almeno mezz'ora in frigo e poi riprendete il contatto con voi bambini, in spiaggia, mentre siete impegnati a giocare con le formine.

Nota: Questa versione più tardi verrà sottoposta ad approvazione per ottenere la certificazione "Husband Approved".

VERSIONE DUE: La "cupeta valtellinese".Fermatevi all'impasto e restate ancorati al presente. Non occorreranno formine o stampini di nessun genere.
La rivelazione.Assaggiatelo e datemi per favore conferma che si tratta della tradizionale "cupeta valtellinese" (se non volete commentare mandatemi anche solo una mail).Conoscete vero questo dolce tipico della Valtellina? Il sapore è identico, sono rimasta impressionata.La differenza.Solo che qui non andiamo ad usare né miele (che probabilmente viene ricordato dall'unione di zucchero integrale e agave  - per altri generi di unioni potete leggervi il post del 1° ottobre), né noci (che probabilmente vengono rievocate dall'olio di girasole), né burro (sostituito appunto dall'impasto uova e olio), né ostia (la farina di kamut le somiglia probabilmente?).Fatto sta che questa è la cupeta Valtellinese, dovete credermi, è proprio lei!Fate una pallina tonda e poi affogatela nello yogurt. Servitela al cucchiaio in una ciotola.Questa è personalmente la versione che preferisco.Un giorno per caso.Moltissime scoperte che hanno cambiato il mondo sono state il risultato di una casualità (si cercava una cosa e se n'è trovata un'altra).E oggi, qui, abbiamo cambiato il modo di fare la cupeta!E' stata coniata una nuova etichetta: "ricette del caso" (no con la "z").Fabiana dice:Colgo l'occasione per segnalarvi che, la bugia al cacao, a detta di Fabiana che non è come me una specie-di-cuoca sperimentale ma piuttosto una Cuoca capace (con la "C" maiuscola e pure doppia) somiglia ad un famoso dolce...

"E' la Sacher!"Questa ricetta può essere utilizzata come base per la Sacher. 

Mentre la mangiava mi ha detto: "Ma questa somiglia alla Sacher, anzi no, questa è la Sacher! Tu hai fatto la Sacher senza sapere che stavi facendo la Sacher??".Ebbene sì, giuro, non lo sapevo.

Cose del genere possono cambiarti la vita (in cucina).Comunque Fabiana l'ha assaggiata il 3° giorno ed era assolutamente ancora morbidissima.E voi sapete quanto tempo e calorie ci vogliono per fare la Sacher?Come dire che esiste un Tiramisù che è Tiramisù ma senza mascarpone (non certo il mio di ricotta). Più o meno è così la faccenda.Elucubrazioni cosmetiche.Questa cosa non solo mi lusinga ma mi porta a fare una considerazione.Una stessa cosa può essere prodotta (o rievocata) anche utilizzando ingredienti diversi? Come dire che la mia crema urto di Fitocose sa di Marzapane ma il marzapane non figura tra gli ingredienti. 

O che il profumo dello shampoo BeSave! mi ricorda la macedonia che mi faceva la mamma e che mangiavo il pomeriggio a merenda mentre studiavo?
Esatto.Elucubrazioni inutili.Vi lascio con questa domanda.Io sarei quella che sono anche con altri ingredienti (altri occhi, altri capelli, altre gambe, altro sedere, tette, ecc)?Probabile se le avessi avute magari mi sarei dedicata ad altre attività il sabato sera (i biscotti infatti li ho fatti ieri sera).
Questa è parecchio bruttina ma mi serviva per chiudere il post. E poi, non è il ritratto della donna di oggi? Certo non è l'idea che io ho della donna...

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