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Manlio Sgalambro (9 dicembre 1924 – 6 marzo 2014)

Creato il 07 marzo 2014 da Marvigar4

manlio sgalambro

   Da qualche tempo ho rinunciato alla filosofia, dice il narratore, e, guarda caso, mi ritrovo più filosofo di prima. Ăˆ forse, come si diceva un tempo, che proprio a costui, a chi sa rinunciare, cadono in grembo tutte le conoscenze di questo mondo e ciò a cui ha rinunciato gli viene restituito al doppio?
Manlio Sgalambro, L’ impiegato di filosofia, La Pietra Infinita, 2010.

   Non so se, attraversata la natural burella della vita, Manlio Sgalambro sia riuscito a riveder le stelle, ma da lassù, ovunque egli sia, il suo sguardo non cessa di percuoterci, dolce e severo. Filosofo senza cattedre, distaccato dalla corruttela del secolo che impiastriccia mani e menti, il pensatore di Lentini ha lasciato a noi una produzione quanto mai varia e ricca di esperienze, letterarie, musicali, visive, performative, proprio come accadeva ai nostri antichi colleghi, cittadini di uno stato che non aveva patrie e inni. Manlio Sgalambro non ha mai indossato la barba e il pallio, per questo poteva dirsi filosofo. Forse perché siciliano poteva ancora riannodare quei ritmi che la lingua greca consegnò alla prima poesia filosofica, fatta di esametri, di musica, di mito.

   Il coccodrillo del tempo-Kronos ci parla in queste ore attraverso i giornali, la tv, il web delle collaborazioni di Manlio Sgalambro con Franco Battiato, poco del suo percorso letterario singolare, unico, del suo nur Narr! nur Dichter! prestato alle platee dopo averlo esercitato per anni. Peccato. Adesso abbiamo l’occasione di ammettere, insieme a quanto il filosofo di Lentini scrisse nel 1996, che “Volere il bene dell’altro, è volere che non muoia, ecco tuttoâ€�[1], e quindi non vorremmo far morire questo pensiero, o questo depensamento (ognuno si organizzi a modo suo), non vorremmo che il nome di Sgalambro si appiattisse in una citazione-canzone o nel Me gustas tu che vedemmo anni fa alla tv. Bisogna voler bene soprattutto a chi ha pensato anche al posto di altri, non solo per gli altri; bisogna volere che Manlio Sgalambro non muoia.

Marco Vignolo Gargini


[1] Carlo Maria Martini, Umberto Eco e altri, In cosa crede chi non crede?, liberal, 1996, pag. 97.


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