Manovra conti pubblici: Renzi nega, ma si parla di 10 miliardi

Da Mrinvest

Dopo che anche Bankitalia ha tagliato le stime di crescita del Pil allo 0,2% per il 2014, l’esigenza di una manovra conti pubblici sembrerebbe certa.

Altra stangata in arrivo con una manovra conti pubblici da 10 miliardi di euro?
La Banca d’Italia ha tagliato venerdi scorso le stime di crescita del Pil per l’anno in corso, dal precedente 0,6% allo 0,2%, significativamente inferiore allo 0,8% stimato dal Governo Renzi nel Def (Documento di Economia e Finanza) di marzo.

Nelle scorse settimane, anche il Centro studi di Confindustria aveva avvertito che la crescita potrebbe essere per quest’anno vicina allo zero, pari ad appena lo 0,2%, stesso dato di Palazzo Koch.
E l’Istat ha stimato per il secondo trimestre una variazione tra il -0,1% e il +0,3%, dopo il -0,1% del primo trimestre, lanciando l’allarme su una crescita zero per l’intero 2014.

Con questi numeri, nonostante il Governo, nella persona del Premier Matteo Renzi, continui a negare l’evidenza, a settembre sarà quasi certa una manovra conti pubblici, che Mediobanca e JP Morgan stimano in almeno 10 miliardi di euro (0,6% del Pil), ma che negli ambienti politici viene valutata addirittura fino a 20 miliardi.

Anche perché il gettito messo in conto dalle privatizzazioni – pari a 12 miliardi di euro all’anno per almeno 3 anni – non pare possa concretizzarsi dopo il mezzo flop dell’IPO di Fincantieri. Inoltre, la più grossa privatizzazione, quella di Poste Italiane, che dovrebbe avvenire per fine anno, sembra sia stata già rinviata con ogni probabilità all’inizio del 2015. Lo sbarco in Borsa delle Poste avrebbe fatto incassare al Tesoro intorno ai 4 miliardi di euro.

Il Governo spera che il bonus Irpef degli 80 euro in busta paga possa alimentare i consumi e spinga al rialzo il gettito IVA. Ma i primi dati derivanti dal trend dei saldi estivi mostrano che l’aumento delle vendite non c’è, semmai si è arrestato il tracollo degli ultimi anni. Unico fattore che potrebbe dare ossigeno alle casse statali potrebbe essere il rimborso dei debiti della Pubblica Amministrazione verso le imprese, le quali dovranno, quindi, pagarvi sopra l’IVA.

Non è sfuggito il diverso approccio in materia contabile tra Padoan e Renzi, con quest’ultimo a chiedere un ammorbidimento delle regole fiscali del Patto di Stabilità ed il primo ad avvertire che “non ci sono scorciatoie per la crescita”. Al ritorno dalle vacanze, la sorpresa ci sarà senz’altro, con una manovra conti pubblici sotto forma di nuovi aumenti di tasse e di limature alla spesa pubblica.


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