Manovra economica, supera ostacolo Senato
Creato il 08 settembre 2011 da Cirignotta
@cirignotta
Sotto i
colpi della rivolta che alcuni manifestanti hanno inscenato davanti palazzo madama il senato approva la manovra con 141 SI ,141 No e 3 astenuti. Una prova di forza da parte della
maggioranza che chiede in aula la
fiducia e supera il primo ostacolo. Molte le variazioni dell’ultima ora che hanno scatenato le
reazioni del mondo politico ,tra queste l’aumento dell’Iva di un punto percento
,si passa dal 20% al 21% (fatte salve alcune eccezioni) e la supertassa sui
redditi superiori ai 300.000 euro,anticipate invece al 2014 le nuove regole per
le pensioni delle donne. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le novità:
1.
Sale l’Iva dal 20% al 21% gli aumenti scatteranno dal
via libera del decreto
2.
Donne in pensione a 65 anni. Viene anticipata
la data di inizio degli scaglioni di età
al 2014 portando a regime l’età pensionabile nel 2026.
3.
Super ricchi pagheranno un contributo di
solidarietà del 3% sul reddito che eccede i 300 mila euro dal 1 gennaio del
2011.al dicembre del 2013. Riguardo le pensioni d’oro permane il taglio del 5% sulla quota superione ai 90 mila euro
e del 10% sulle quote eccedenti i 150 mila euro.
4.
La contrattazione decentrata aziendale hanno
maggiore forza contrattuale ed in alcuni casi possono travalicare la normativa
nazionale compreso il licenziamento. Cautela per le lavoratrici madri e per il
licenziamento discriminatorio.
5.
Condono fiscale 2002 ,verranno richiamati tutti
i contribuenti che anno aderito per poi dileguarsi e non pagare l’agenzia delle
entrate che da oggi pretenderà il saldo entro il 31 dicembre 2011. Chi non
pagherà rischia una sanzione del 50% delle somme oggetto di condono.
6.
Carcere per gli evasori oltre i 3 milioni di
euro,per far scattare le manette però l’imposta oggetto di evasione deve essere
superiore al 30% del volume d’affari totale.
7.
Regalo ai parlamentari che hanno un altro
reddito avranno un taglio delle indennità solo fino al 2013 viene esclusa la
presidenza della repubblica e la corte costituzionale
8.
Permangono le festività del 1 maggio del 2
giugno e del 25 aprile ,saranno accorpate alla domenica le festività patronali
9.
Robin Tax andrà ai comuni che godranno del
gettito di 1,8 miliardi di euro,permangono invece i tagli per i vari ministeri.
10.Regioni in passivo di bilancio per le spese sanitarie avranno
una deroga sul turn over del personale
sanitario che precedentemente veniva bloccato.
11.Il bonus bebè viene
richiesto entro 90 giorni alle famiglie che non avevano i requisiti, ma che
hanno goduto del bonus indebitamente.
12.Si salvano i fondi FAS regionali che si attestano ad una
somma di 6 miliardi nel 2012 , non saranno dipendenti dal bilancio dei ministeri
13.Salve le tredicesime degli statali,maggiore stretta per i
dirigenti responsabili che non raggiungeranno gli obbiettivi che vedranno
ridurre del 30% la propria retribuzione.
14.Tutti on line i redditi dei cittadini dei vari comuni che
verranno divisi per categorie. La lotta all’evasione legata agli immobili frutterà
il 100% alle casse comunali. L’agenzia delle entrate fornirà gli elenchi delle
persone da porre controllo.
15.Conti correnti più trasparenti per l’agenzia delle entrate
che potrà controllare senza provvedimento di accertamento.
16.Agevolazioni sulle cooperative avranno uno stop.
17.Per le province salta il taglio stabilito a 300.000 abitanti
, si aspetta il DDL costituzionale che dovrebbe tagliare anche il numero dei
parlamentari del 50% i piccoli comuni dovranno essere accorpati nelle funzioni.
18.Uffici giudiziari,arriva una maggiore razionalizzazione in
riferimento agli abitanti ed al volume dei processi ,previste infatti anche l’accorpamento
di alcune procure.
19.Dalla prossima legislatura parlamentari incompatibile con
altre cariche elettive di amministratore pubblico.
Al voto del
senato si aspetta ora la risposta dei mercati che già nel pomeriggio hanno dato
segni di rialzo con trend positivo. Il prossimo giro di boa alla camera dove i
tempi dovrebbero essere ristretti in virtù dell’ampia maggioranza di cui gode
il governo.
Di Maurizio Cirignotta
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