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Ho un amico che, fino a qualche tempo, si struggeva per un problema non da poco. Questo tale, un soggetto rispettabile e, anzi, insospettabile, aveva, come molti altri rispettabili e insospettabili soggetti hanno, un abbonamento "Fastweb tutto incluso" per il suo appartamento. L'abbonamento, ereditato da un precedente utente che abitava nello stessa casa, aveva ormai qualche anno sulle spalle e quelle condizioni economiche che allora sembravano così vantaggiose, si erano fatte, mese dopo mese, sempre meno convenienti. A peggiorare le cose c'era il fatto che il modem in comodato d'uso (una scatoletta di plastica marrone-grigio con stampato sopra il logo dell'azienda) era uno di quei vecchi modem senza wireless.
Quest'ultimo era il suo cruccio più grande poiché lo costringeva a trascinarsi da un angolo all'altro della sala da pranzo (che faceva anche da salotto), portandosi appresso un antiestetico filo grigio di una lunghezza abnorme, come un cane che, nonostante sia chiuso in un recinto, venga legato con un lunghissimo guinzaglio senza un motivo apparente. A peggiorare le cose si aggiungeva il fatto che il suddetto cavo era ormai logoro dopo anni di fedele utilizzo e i morsetti alle estremità cominciavano a fare difetto, tanto che, al minimo movimento, si sposizionavano richiedendo complicate manovre di riposizionamento.Fu così che questo mio amico, esasperato da tale condizione, decise di chiamare Fastweb (192.193, a pagamento se non da un fisso) per chiedere la sostituzione del vecchio modem con uno nuovo, fregiato di quel moderno e luccicante titolo: wireless! Un modem, insomma, di primissima classe.
"Impossibile. I modem wireless sono destinati soltanto alle nuove utenze".
A nulla valsero brontolii, lamentele, fax spediti al servizio clienti senza risposta, telefonate insistenti ad orari variabili. Finché, ad un certo punto, un barlume di speranza inaspettato: un tecnico fastweb, arrivato nel suo appartamento per risolvere un banale e transitorio problema di linea, gli suggerì una via d'uscita a cui, davvero, non aveva pensato:"Lo rompa! Una volta rotto chiede la sostituzione e voglio vedere con che coraggio le portano un modem ancora con i fili"E così passarono i giorni, poi i mesi. L'amico resisteva attendendo il momento buono per compiere il misfatto. Cercava invano un sottile equilibrio tra un'attesa troppo breve, che avrebbe alimentato i sospetti e una lunga insofferenza che diventava, via via, sempre più insopportabile. Un giorno in cui la voglia di tagliare il guinzaglio prese la meglio sul timore di finire in prigione, si risolse, prese il modem e, con forza crescente, lo prese a colpi. Pum Pum, uno dietro l'altro, prima a caso poi con un ritmo 4/4 preciso, quasi fosse una percussione. Dopo 10-15 minuti di questa rude procedura lo riattaccò alle varie prese di corrente e di linea per verificarne la corretta distruzione e, sorpresa!, quello funzionava ancora.
Poco male. Decise di andarci più pesante. Così lo fece cadere a terra, sul pavimento del garage, con forza inaudita. Certo del risultato, per puro scrupolo, rifece il test e... quel maledetto modem funzionava ancora. Quel che è peggio è che funzionava perfettamente! Non una spia che non si accendeva, un fruscio in più nel telefono o la linea ballerina. Niente di niente a cui appigliarsi per chiedere la sostituzione. Con il cavo, certo, ma funzionava tutto!Si convinse allora, con un poco di ingegno, ad escogitare qualcosa di più drastico. Aprì il rubinetto dell'acqua della cucina ad una temperatura tiepida (perchè poi?), prese coraggio un'altra volta, e ci mise sotto il modem. Prima solo per qualche secondo, poi per due minuti interi. Fatto questo lo mise ad asciugare e si apprestò a chiamare un operatore di fastweb per raccontargli che, inspiegabilmente, il suo modem non funzionava più. Si accorse solo dopo aver composto il numero che stava il telefono dal quale stava chiamando era il fisso, che aveva riattaccato da poco e che, stentava a crederci, funzionava benissimo. Esattamente come se quel modem malefico non fosse stato in apnea per qualche minuto nel suo lavandino.
Provò con tutto: acqua liscia, gassata, acqua e detersivo, deodorante spray... nulla! Quella diabolica scatolina con scritto Fastweb sopra era immortale.Esausto, neanche fosse Willi il Coyote che cerca di catturare quell'odioso di Beep Beep, decise di arrendersi. Un giorno, però, casualmente proprio dopo un'abbontante pioggia, la linea si guastò di nuovo e fu costretto a richiamare l'odiato 192.193. Dopo aver esposto all'operatore quale era il suo problema si lasciò scappare, un po' lascivo, un "...sa, perchè ci sarebbe anche il modem da cambiare secondo me. E' caduto varie volte e così, ogni tanto, si spegne da solo e riparte solo dopo qualche botta ben assestata. Non posso andare avanti così. Con tutto quel che pago..."Sarà che si era già, quasi, sotto Natale; sarà che probabilmente era sembrato parecchio convincente, ma ottenne senza troppi problemi quello che voleva: "Nessun problema. Se le cose stanno così le mando il tecnico con un modem sostitutivo".Visibilio, gioia irrefrenabile, tripudio orgasmico di felicità inattesa, libidine e doppia libidine con i fiocchi! Non credette alle sue orecchie. Dopo tanta fatica non poteva convincersi che avrebbe potuto essere tutto così maledettamente semplice. Si sentiva un po' stupido a ripensarsi a fare il bagnetto a quella scatoletta invincibile, ora piena di ammaccature.
Il tecnico di fastweb, un ragazzo albanese corpulento e gentile, arrivò in un giorno di sole. Citofonò un paio di volte e, attraverso la piccola telecamera che inquadrava l'androne, il ragazzo vide in anteprima che aveva in mano una scatola di cartone: il modem, senza alcun dubbio. Non stava più nella pelle. Lui, un povero utente indifeso, era riuscito a farla in barba a quella grande multinazionale che vendeva servizi telefonici a peso d'oro. Stava già pensando a scrivere una sua biografia che avrebbe venduto milioni di copie tra i consumatori di tutto il mondo. Alla faccia di Valentino Rossi e degli altri, antipaticissimi, testimonial che facevano la pubblicità in TV e su quei grossi cartelloni che si vedevano dalla tangenziale, proprio nei punti dove c'era più traffico. Lui, eroe moderno, vincitore nella sua personale lotta di uno solo contro il sistema, che soggiogava quella moltitudine di caproni schiavi dell'industria. Stava pensando, un po' vorticosamente e quasi senza costrutto, a tutto questo quando il tecnico varcò la soglia di casa.
"Buongior...". Quel "buongiorno", cominciato con uno tono così entusiasta e gioioso, quasi gli si troncò in gola: quello che teneva tra le mani quello sporco tecnico dell'est Europa era un modem vecchio stile, grossomodo tale e quale a quello che già aveva a casa.Le gambe gli stavano per cedere e, a stento, si sentì chiedere: "Scusi, ma già che me lo cambia, non riesce a metterlo senza fili?""Lo sa, signore, i modem wireless sono destinati solo...""Alle nuove utenze. Lo so"
Sprofondò sul divano, mentre quella nuova vecchia scatoletta marrone-grigio veniva installata sul ripiano di fianco alla TV. Mai, come in quel momento, avrebbe desiderato piangere. Come un bambino che, proprio alla vigilia, vedendo i genitori che impacchettano i regali, scopre che Babbo Natale è un'invenzione dei grandi.
PS. Quel mio amico, dopo qualche giorno, andrò in un grande magazzino in centro a Milano e, incurante della spesa, comprò un moderno router. Ora può fare la cacca con il computer sulle gambe, invidiato da tutti quelli che vanno ancora con i fili!
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