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Mara Cini: Per amore della pittura

Creato il 29 gennaio 2012 da Vsgaudio @vuessegaudio
Dall' Archivio di Uh:Mara Cini: Per amore della pitturaLe meraviglie della scrittura, 1986
Mara CiniPer amore della pittura
· 1 Mattino e Metafisica materiale occorrente:bilancia/setaccioun nocciolo denso, un largo spaccatoaccettaun margine di gioco“Le figlie di Loth” e “Casa dell’amore”padella per l’oro: un semplice piatto di metallo
un caso più complicato:la disposizione armonica didue tradizionisaldauna piatta continuitàovverocostruire uno strumento di luceper vederel’ipotesiconfermata
la terza linead’azionesembraquestoil quadrodove l’alchimista pregaquellospazio curvo e spalancatopotere di ingrandimentodei verbi in –godoverimango
· 2 una notte in una bella pittural’officina/l’accessobiblioteche e manuali…domesticherò ogni frontierase d’immaginario,accostata alla nottegirasoli s’interroganopiù consoni a volumi chiusichiusa nei librinotte dipintain varie postureche il catalogatoreriferisce distanti/concitate“una pittura bella come la pittura stessa”***un colore rosa e torbidogode di lei/della sua legaturaa spese dell’integrità
***”una pittura bella come la notte stessa”   “una notte bella come la pittura stessa”   “una notte bella come la notte stessa”
· 3 Bruno+Pabloalberi e rane, roseultimi accenti, nuovinuovi colori rosa, rebusterra del viso, pellesilice e aironi
conigli parlantiealtre ricostruzioni dell’universostanno a fareuna storia dell’artecome si vede
· 4 G.M.dialogocon tazze e bottigliecatalogocredibili misuresu cartacartonebrocche su telalumiere teneregremite vicinanzelontaneindaginiin un tondooggettosu tavolointentoa guardare
· 5  l’informaleorgogliod’esserti amataper irregolarianniingrati:tanto più si vedepassando vicinoalla dimora selvaticadi un’estatebendatadella giovinezza
paglia compressa:un sedilespensieratoun mesecon l’indirizzo giusto in tasca(l’acqua la portavano due bambini)
vestitosenza piegheper sentirecrescerel’erba sulle gambe
una specie di staffettadove il punto d’incontroè fuga
· 6 star-box in regalogialli identiciteneri salsial punto di partenzasul calendario- quanti ne rivedo in piedi davanti alla porta:ci si mette dunquein viaggiocalamitatidalla notiziadel Quadroche tornerà…con aria amichevoleun po’ scompaginato/se pagina
· 7puramente semplicementepittoresei tuquestoche si muovesenzaapprocci verificheoccupilo spaziole memorieevacuatedolci linfatichesenza dissidio
· 8in casaè avvenuta la contaminazioneun’altra stradasuggerita…chimono scarlattoin subbuglioquasi verdea riguardarlo…rialzogli occhiti rivedoma saraiin via altaseta
· 9 a claudiasolo artistisolo violare segretisolo di passaggio solo maltempo poi solein modo diversonoi dueun delizioso romanzoa puntate sul sole
· 10  arte contemporanea unocinque bagnantinello sghembo dell’estatee domeniche pomeriggiosature d’azzurrità:la nozione chedal rosso al violavara cornici come zattere
· 11 arte contemporanea dueuna dorsale energeticaal suo tavolodi marmo di legnoda cucina da giardino…muove i rami sul muro, sui calendari c’erano spessoquadri di Segantini
sull’altro versantedella terradell’artela vidi perfetta, di sera,in nero e biancopoiché da ultimo dovevano essere questii suoi colori, con una spruzzata di rosso
· 12 la casa di Giuliano Della Casac’è un merlo in frigoe una tortad’inchiostri coloratimessa a freddare
c’è una bibitache a berla si parlablue un liquore gialloper scrivere
c’è un tappetoche guardasopra e sottoc’è un cielo(lì vivono i Panini)
c’è un uomoche disegnaun uomocon la codadi serpente
ci sono macchineda scrivere miracoliin frigoombreggiate del violadel bosco
·

GLI ERLEBNISSE DEITTICI DI MARA CINI
Anche Mara Cini promuove un testo dal microcosmico centro, ma senza che vada misticamente alla ricerca dell'oro, o di una intimità profonda.Tutto è al presente, ma con un immaginario casto, diurno; la dominante di POSIZIONE facilita, quasi automaticamente, un certo "geometrismo".Mi fa pensare, come "archetipo sostantivo", alla "Luce" e, come simbolo, al "Sole" o all'"Occhio del Padre" oppure al "Recinto".E' una poesia deittica, "là" o "qui", "c'è".Mi viene sulla lingua il Corrado Costa delle posizioni.L'"Altro" è indicato come per esperirlo in piena concretezza e definitezza: l'orizzonte non c'è, come trascendenza del momento, come se si dovesse toccare nel visibile il reciproco della sfera tattile, che è attualmente presente nella sfera dell'udibile.
[da: V.S.Gaudio, L'immaginario e la fenomenologia dell'altro nella poesia contemporanea, "Capoverso" n.4, luglio-dicembre 2002. Cfr. anche: Vuesse Gaudio, Immaginario e fenomenologia dell'altro, “La Battana”n.130, Rijeka ottobre-dicembre 1998]


Mara Cini: Per amore della pittura

La poetessa degli Erlebnisse deittici

·(la foto è "presa" da "Blanc de ta nuque")·

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