Magazine Cultura

Marc Quinn a Venezia

Creato il 30 maggio 2013 da Sulromanzo

SelfMarc Quinn non è artista le cui opere possano passare inosservate, o essere dimenticate con facilità. Che utilizzi marmo, o ghiaccio, o sangue, feci, vetro, o piombo, la sua estetica ormai matura e riconoscibilissima fa capo a una formazione artistica fortemente legata al gruppo degli Young British Artists e si sviluppa in maniera virale, attraversando con spirito irriverente le forme artistiche.

 

Proprio ieri ha aperto, alla Fondazione Cini di Venezia, un’importante personale dell’artista britannico, curata da Germano Celant, che sarà visitabile fino al 29 settembre, ed è costituita da più di cinquanta opere, di cui oltre quindici al loro “debutto”.

 

Alcuni dei lavori di Quinn sono già diventati dei classici, come Alison Lapper Pregnant (che abbiamo visto anche alla chiusura degli ultimi Giochi Paralimpici) o Sphinx, o ancora il progetto, sebbene in progress, intitolato Self, per il quale l’artista ha realizzato dei modelli della propria testa, che ha poi “rivestito” utilizzando il proprio sangue congelato.

 

Per l’esposizione di Venezia, il fiore all’occhiello è rappresentato da un nuovo ciclo di dieci sculture in marmo rosa, dieci blocchi di marmo che raffigurano altrettanti feti di varie dimensioni e in diverse posizioni, denominato Evolution.

 

Quinn non è artista confortante, o da mezze misure: i suoi lavori affondano nella carne viva del nostro tempo, riportando alla luce tanto le digressioni pop quanto le oscurità storiche e politiche; riabilitano il nostro sguardo a una visione più piena e affilata.

Media: Scegli un punteggio12345 Nessun voto finora

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :