Magazine Cinema

Marco D’Amore e Salvatore Esposito – Gomorra: “non chiamateci eroi”

Creato il 30 luglio 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Se Gomorra La Serie è stato l’evento televisivo dell’anno lo si deve, non solo ma anche, alla bravura dei due ragazzi che sono stati gli interpreti principali della fiction ispirata all’omonimo romanzo di Roberto Saviano: Marco D’Amore e Salvatore Esposito. Nata tra le polemiche inerenti alla sensazione che parlare ancora di Scampia come il luogo della Camorra potesse fare più male che bene alle persone nate e cresciute in quella zona del napoletano, Gomorra è ancora oggi oggetto di discussioni in merito all’affitto dell’originale villa di Boss della malavita campana che è stata affittata dalla produzione pagando, si vocifera, un pizzo di 30.000 euro per girare all’interno dell’appartamento situato a Torre Annunziata. La Cattleya smentisce di aver ricevuto pressioni o di aver dovuto pagare più del dovuto.

Al di là delle facili accuse resta il fatto che la serie televisiva, o cinematografica come sottolineano gli stessi protagonisti, sia stata un successo talmente imponente da essere stata, ad oggi, venduta in ben 62 paesi in tutto il mondo dimostrando che in Italia la qualità del lavoro in qualche caso paga, anche in prestigio. Abbiamo incontrato Marco D’Amore e Salvatore Esposito i quali hanno difeso, giustamente, a spada tratta la fiction dei quali sono protagonisti e hanno dimostrato durante l’incontro un affiatamento talmente forte da sembrare quasi una coppia di fratelli diversi ma uniti nel nome di un lavoro che ha dato ad entrambi moltissimo.

Marco, partiamo da ciò che potrebbe dolere: che ne pensi della polemica, che alla fine sta anche portando una buona dose di pubblicità al vostro lavoro, inerente al presunto pizzo pagato per girare tra le mura della casa sotto sequestro di Francesco Gallo?
Marco D’Amore: Io sono un attore e questo è un argomento che non pertiene il mio lavoro. Io, personalmente, sono abituato a non proferire parola su ciò che non conosco e adesso non ho gli elementi necessari per farmi un’idea dell’accaduto. Darò una mia opinione nel momento in cui saprò esattamente di cosa devo parlare, a cosa devo rispondere e a chi. Le frasi che sono state scritte sono state riportate ed estrapolate. Fino a che non vi saranno certezze io non avrò opinioni.

Secondo voi l’origine della popolarità della serie è legata solo alla cronaca o c’è di più?
Salvatore Esposito: Credo che la popolarità della serie sia dovuta alla qualità del prodotto perché per la prima volta una serie italiana è stata venduta in 62 paesi nel mondo. È la qualità che ci ha premiati: Gomorra La Serie non è una serie televisiva ma una serie cinematografica dove a un cast di ottimo livello va aggiunta una produzione di altissimo livello, una distribuzione di altissimo livello. Gomorra La Serie è un vanto per l’Italia non a caso è stata accostata dalle più grandi testate giornalistiche mondiali a capolavori televisivi come I Soprano e Breaking Bad.

Marco D’Amore: Inoltre c’è da dire che il successo di Gomorra è anche dovuto al fatto che è limitativo pensare che Gomorra sia solo in Italia non è solo in Italia. Gomorra è un luogo che è in Italia, come in Sud America, come negli Stati Uniti o in Nord Europa è questo il motivo per il quale è stata venduta in tutto il mondo: Gomorra racconta del mondo.

Marco D'Amore e Salvatore Esposito

Il successo che ha avuto sul piano internazionale Gomorra è da mettere a confronto con un’altra serie televisiva che, negli anni ‘80/’90, fu acclamata in maniera simile, La Piovra che come Gomorra La Serie narrava vicende legate alla criminalità organizzata. Eppure la Rai ha detto che non farebbe mai serie con eroi negativi. Che ne pensate?
Salvatore Esposito: La Rai ha definito Romanzo Criminale e Gomorra serie negative ma chi ha realmente visto la serie sa che Genny Savastano e Ciro Di Marzio sono negativi ma non sono eroi.

Marco D’Amore: non intendo fare né l’apologia di Sky né una critica alla Rai ma c’è da dire che ci sono varie modalità di vivere i progetti e ci sono, di conseguenza, persone che hanno la capacità di correre una certa serie di rischi che è quello che ha fatto Sky rispetto a Gomorra. Il carico di rischi che Sky si è assunta con Gomorra La Serie erano, e sono, riconducibili sia a quello che avrebbe potuto pensare l’opinione pubblica, sia a quello che avrebbe potuto scrivere la critica ma soprattutto per le problematiche ambientali del luogo in cui la serie è girata. Intorno a questo progetto si sono però strette delle persone che hanno sentito la necessità di raccontare e sono andate avanti. E comunque è svilente davvero continuare a dividere il mondo in eroi e antieroi ci sono opere di Shaekespire del ‘600 che hanno come protagonisti gli eroi negativi.

A proposito di problematiche ambientali. Come è stato girare in quei luoghi?
Abbiamo girato nove mesi nelle zone così dette malfamate di Napoli e abbiamo trovato solidarietà, applausi, acqua quando faceva troppo caldo, caffè, ospitalità. Abbiamo trovato questo ma questo non fa notizia. Sono stato commosso, da attore ma soprattutto da persona, per l’affetto dimostratoci. Non è tutto marcio.

Come siete riusciti a trovare in voi Ciro e Genny e il rapporto che ne consegue di amore/odio?
Marco D’amore: Semplicemente guardandoci negli occhi. In questo modo abbiamo rotto una bolla di intimità e ci siamo entrati: così è uscito fuori il mistero, la rabbia, la sottomissione, l’amore e l’amicizia.

Salvatore Esposito: è vero: attraverso il guardarci negli occhi, anche in maniera diversa da quando il mio personaggio ha subito il cambiamento. Stando di fronte avvertivamo le sensazioni che poi, spero, siamo riusciti a trasmettere al pubblico.

Il rischio di questo grande e imminente successo che avete avuto è quello che i vostri personaggi vi rimangano legati addosso indissolubilmente. Vivete tale possibilità come una paura?
Marco D’Amore: questo non è un mio problema. Io sono un attore e vengo da un’esperienza di commedia, tra Bentivoglio e Tirabassi, pesavo 20/30 kg in più, avevo la barba lunga, addirittura i capelli e c’è gente che non crede che sia stato io a fare quel personaggio comico perché viviamo in un sistema cinema in cui quello con biondo e con gli occhi azzurro fa l’eroe, che salva l’Italia il pelato invece è lo stronzo di turno e l’ammazza..

Salvatore Esposito: io veramente pensavo di tornare a fare i panini a MC Donald’s… a parte gli scherzi io ho avuto la fortuna di interpretare in Gomorra La Serie due personaggi diversi cosa che in questo paese è raro. Purtroppo le proposte che arrivano, a parte alcune perle in questo mare, restano limitate a prodotti circostritti alla napoletanità. È un limite del cinema italiano camminare a ritroso esattamente come accade nella cultura, rispetto al mondo intero.

Progetti futuri, a parte i panini a McDonald’s?
Salvatore Esposito: Il mio progetto primario è quello di pagare le tasse poi sto vagliando varie proposte, ancora nulla di certo.

Marco D’amore: Io ho avuto la fortuna di girare subito un film con Luca Zingaretti che è l’opera seconda di Edoardo De Angelis e poi ho partecipato al terzo progetto che ci accomuna con Claudio Cuppellini (uno dei registi di Gomorra La Serie insieme a Stefano Sollima e Francesca Comencini n.d.r.) e poi visto che sono un folle ho deciso di produrmi da solo un film scritto con il mio gruppo del quale fa parte anche mio fratello Giuliano. È un film che avrà come location Casale Monferrato sulla tragedia dell’Ethernit. Tutti mi hanno detto che non sarei mai riuscito a fare questo film e invece tra un anno, prometto, che ce la farò.

di Sandra Martone per Oggialcinema.net


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :