Marco De Vincenzo porta in passerella lo Spazialismo, con una silhouette che ci trasporta immediatamente negli anni Cinquanta. Sofisticata, pulita, minimale: la collezione Autunno Inverno 2014 2015 è un capolavoro di forme e linee.
Le redini del discorso sono subito affidate alle silhouette anni Cinquanta, che si palesano sotto forma di ampie gonne a tulipano, longuette svasate e camicie le cui spalle pronunciate esaltano l’incedere in passerella della donna. Nient’altro: l’estrema pulizia delle forme lascia spazio alla duplicità di una collezione che sì volge lo sguardo al più classico dei design, ma scopre anche la sua essenza più contemporanea.
E allora ecco che i volumi giocano con la tridimensionalità, assai cara a De Vincenzo, e si mescolano al decoratissimo grafico e materico, vero tratto distintivo del designer. Solo l’occhio allenato coglie la miriade di dettagli spaziali disseminati in tutta la collezione: porzioni di glitter si affacciano da capi rigorosi, scintille cangianti movimentano anche il più rigoroso dei cappotti, onde e ricami impeccabili giocano sul corpo a creare nuovi capi.
Una sperimentazione che coinvolge anche i tessuti e i materiali, il vero banco di prova in cui eccelle De Vincenzo: lana, mohair e pelliccia si innestano con lurex, jersey e shearling. La seta e la lana si fondono, correndo sulle forme dritte che pian piano si piegano e si svasano.
La scarpa significa l’outfit, e non è più corredo ma spiegazione, intenzione: gli ankle boot dalla forma sinuosa sono il riassunto perfetto di una collezione che, già a partire dallo styling in passerella, detta regole chiare e nette: pulizia, rigore, design contemporaneo.
Marco De Vincenzo è già da qualche stagione il punto di riferimento di una moda non urlata, ma di forte impatto. Il rigore della perfezione.
Andrea Pesaola