Ė un segno all’infinito come lo è la moda, un atto di ripetizioni e andate a capo. Di ciò che appare lungimirante e invece, se lo guardi attentamente, è solo un gioco di rifrazioni. E anche lo spettatore, quello vero quello seduto, è uno soltanto. Gli altri sono riproduzioni in serie dello stesso volto, espressioni da fermo immagine per gli esperti di social media. Poteva fare una sfilata Marco De Vincenzo, 38 anni messinese, talentuoso stilista e guest designer per questa edizione a Pitti Uomo 89. Tuttavia ha preferito puntare su una performance, complice l’artista fiorentino Patrizio Travagli che ha realizzato per lui IN-LUSIONEM, una fila di poltrone in platea replicate all’infinito. In una cornice significativa: il teatro Niccolini di Firenze, uno dei più antichi di Italia nato nel 1650 riaperto dopo 20 anni e una bella ristrutturazione. Sarà il segnale di una generazione che abbandona l’opulenza per comunicare concetti? Troppo presto per viverlo come assunto, tuttavia proviamo a immaginarci di sì e allora quelle 5 teche di specchi in penombra, al cui interno vediamo gli abiti in camoscio nero lavorati in 3D, potrebbero indicarci un religioso cammino di infiniti cromatici. E smentire persino Pirandello sul suo stesso palcoscenico: “La solitudine non è mai con voi; è sempre senza di voi, e soltanto possibile con un estraneo intorno”.
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Marco De Vincenzo, pfgstyle, Pitti89
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Patriziafinuccigallo
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