Dopo la prima prova dello scorso anno, il “fabbricante di festival” – come ama definirsi – Marco Muller presenta alla stampa la sua nuova creatura, ovvero l’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma (8-17 novembre 2013) che, dopo alterne fortune e cambi di poltrone, inizia ad avere una sua identità. “Contraddittoria, schizofrenica, addomesticata ma non domata”, la definisce l’ex direttore della Mostra di Venezia, che torna a parlare di Festa del cinema: “Se avessi saputo che avrei dovuto fare non un festival ma una festa ci avrei pensato anche prima, bastava saperlo: l’anno scorso abbiamo fatto un festival di prime mondiali, quest’anno invece sono tornato con gioia a Toronto, dove ho capito quali pellicole potessimo opzionare, ci piacerebbe diventare la Toronto europea”.
La giornata tipo del Festival Internazionale del Film di Roma
“Avremo un grande film italiano in apertura, L’ultima ruota del carro di Giovanni Veronesi, e tutte le sere un grande film americano con discreta quantità di divi e immediatamente dopo la première di gala magari due big del cinema indipendente americano al CinemaXXI. Ogni giorno poi vedremo cinema italiano, con film e autori che hanno voluto ripensarne i generi, commedia, thriller, azione, horror, poliziesco. Non a caso organizzeremo una tavola rotonda sul cinema italiano di genere ieri e oggi. Poi ogni giorno ci saranno incontri e duetti per approfondire, come ogni anno”.
I film e i divi più attesi
“Ci sarà una dose regolare quotidiana di divismo, accanto a cui emergeranno i mille volti del cinema del mondo, comprese le cinematografie più lontane, con 30 paesi rappresentati”. Si va dall’Algeria al Giappone, dall’Israele al Sudafrica, passando per Lettonia e Corea del Sud, per un totale di 67 lungometraggi nella selezione ufficiale (sui 1542 visionati). Non una parola in più sui divi: “Saranno le rispettive distribuzioni a comunicarli”, chiosa sbrigativamente il direttore. Non possiamo che tracciare le nostre speranze, in base al programma: Christian Bale, Casey Affleck, Forest Whitaker, Zoe Saldana (tutti in Out of The Furnace, prima mondiale), Joaquin Phoenix, Amy Adams, Rooney Mara, Scarlett Johannson e Olivia Wilde (per Her di Spike Jonze, prima internazionale). E ancora Jennifer Garner, Matthew McConaughey e Jared Leto (per Dallas Buyers club, in concorso), Jonathan Rhys Meyers (protagonista del nuovo film di Isabel Coixet Another me), Berenice Bejo e Emir Kusturica (Il paradiso degli orchi, fuori concorso), Christopher Walken, Johnt Turturro e Sharon Stone (per l’opera prima Gods Behaving Badly). Sicura sembrerebbe infine la presenza di Jennifer Lawrence e il cast dell’atteso The Hunger Games: catching fire.
Pancia, cuore e cinema italiano
“Non abbiamo seguito temi né linee tendenziali, ci siamo rifatti solo alle emozioni di pancia e di cuore, a cui sono seguiti gli opportuni ragionamenti”. Questi i criteri di selezione del festival/festa, formula ibrida che costa 7 milioni di euro (ma il bilancio complessivo della Fondazione Cinema per Roma arriva a 10), e che sembra voler dare grande spazio al cinema italiano. Si apre con il già citato L’ultima ruota del carro di Giovanni Veronesi (nel cast Elio Germano, Alessandra Mastronardi, Sergio Rubini, Ricky Memphis, Virginia Raffaele e Alessandro Haber), si prosegue con tre titoli in concorso (I corpi estranei di Mirko Locatelli, Take Five di Guido Lombardi, Tir di Alberto Fasulo), si contano 20 lungometraggi in totale nella selezione ufficiale. Non mancheranno gli omaggi a Giuliano Gemma, Carlo Lizzani e Luciano Martino.
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L’elenco dei film in concorso
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L’elenco dei film fuori concorso
Di Claudia Catalli per Oggialcinema.net