28/12/2014
La tempesta del mare tiene in ostaggio la vita di chi ne sfida la furia: resta l'attesa, la speranza apprensiva, la parola volata nel vento e sbattuta con violenza contro il cupo della coltre chiusa avviluppata alla volta del cielo.
Puntini distanti sull'orizzonte, affaccendati verso una salvezza, canto smorzato nella mente ed il petto nudo offerto al gelo umido dell'aria, finché giunga il tepore di casa.
Mare d'inverno
Fanghiglia infida a brandelli,
squarciata da bocche di fuoco.
Muraglia d'acqua grigia,
schiumante rabbia e tempesta.
Vite spezzate in un sorso d'abisso.
E sibila il vento:
trascina stracci e lamenti.
Grondano in acqua
e non salgono al cielo
preghiere e rimpianti
come gocce di pioggia
salata d'essenza di lacrime.
Ritto alla riva
in angoscia d'attesa
scrutando al di là delle onde,
l'affetto che lega le viscere,
spirando fiati nel vento.