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Mare: navigazione a parole

Creato il 26 giugno 2013 da Wsf

Se vuoi costruire una nave,
non radunare gli uomini per raccogliere il legno e distribuire i compiti ma,
insegna loro la nostalgia del mare ampio e infinito.
(A. de Saint Exupery)

Dennys Hess

Dennys Hess

Febbre del mare di John Mansfield

Devo tornare sul mare, solitario sotto il cielo,
e chiedo solo un’alta nave e una stella per guidarla,
colpi di timone, canti del vento,
sbuffi della vela bianca,
e bigia foschìa sul volto del mare
e un bigio romper dell’alba.

Devo tornare sul mare, ché la chiamata
della marea irruente è una chiara
selvaggia chiamata imperiosa;
e io chiedo soltanto un giorno di vento
con volanti nuvole bianche,
pien di spruzzi e di spuma e di strillanti gabbiani.

Devo tornare sul mare, alla vita
di zingaro vagabondo; alla via
delle balene e degli uccelli marini,
dove il vento è una lama tagliente;
e io chiedo solo un’allegra canzone
da un compagno ridente e un buon sonno
e un bel sogno
quando la lunga giocata è finita.

CREPUSCOLO di Heinrich Heine

Sulla pallida spiaggia giacevo,
solitario dai tristi pensieri.
Declinava al tramonto nel mare
il sole, gettando sull’acqua
vivi sprazzi di porpora ardente;
ed i candidi flutti lontani,
sospinti dall’alta marea,
venivan spumando frusciando
più presso, più presso…
Uno strano gridare, un brusìo
e sibili e murmuri e risa,
un sospirare, un ronzare:
e, frammezzo, un sommesso cantare
di cune dondoleggiate.
Riudir mi parea le obliate
leggende, le fiabe soavi
di tempi remoti, che bimbo
mi seppi dai bimbi d’accanto,
allor che nei vesperi estivi
ci acquattavam sui gradini
dinanzi alla porta di casa
per cinguettarci sommessi
le storie, coi piccoli cuori
protesi in ascolto, con gli occhi
astuti di curiosità,
mentre le bimbe più grandi,
dalle finestre di fronte,
tra vasi olezzanti di fiori
sporgevano i volti di rosa
ridenti alla luce lunare.

Il mare di Antonio Machado

Lo scafo consunto e verdiccio
della vecchia feluca
riposa sul lido…
sembra la vela mozzata
che sogni ancora nel sole e nel mare.
Il mare ribolle e canta…
Il mare è un sogno sonoro
sotto il sole d’aprile.
Il mare ribolle e ride
con le onde turchine e spume di latte e argento,
il mare ribolle e ride
sotto il cielo turchino.
Il mare lattescente,
il mare rutilante,
che risa azzurre ride sulle sue cetre d’argento…
Ribolle e ride il mare!…
L’aria pare che dorma incantata
nella fulgida nebbia del sole bianchiccio.
Palpita il gabbiano nell’aria assopita , e al tardo
sonnolento volare, si spicca e si perde nella foschia del sole.
*

di José Saramago

Là nel cuore del mare, là ai confini
dove nascono i venti, dove il sole
sulle acque dorate si sofferma;
là nello spazio di fonti e di verzura,
d’animali mansueti e terra vergine,
dove cantano uccelli naturali:
amor mio, mia isola scoperta,
da lontano, dalla vita naufragata,
riposo sulle spiagge del tuo ventre,
mentre pian piano le mani del vento,
passando sopra il seno e le colline,
alzano onde di fuoco in movimento.


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