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Margherita Hack corretta perfino da una giornalista: «il bosone non è Dio!»

Creato il 09 luglio 2012 da Uccronline

Margherita Hack corretta perfino da una giornalista: «il bosone non è Dio!»Sembra dunque confermata la scoperta del bosone di Higgs, ovvero la particella grazie alla quale ogni cosa ha una massa e per cui la materia esiste così come la conosciamo. Per una scelta di markenting è stata anche definita “particella di Dio”, ma i fisici giustamente preferiscono il nome tecnico, dal britannico Peter Higgs, che nel 1964 ne aveva previsto l’esistenza.

Ci sarà modo in futuro di delineare nel dettaglio le conseguenze di questa scoperta per il dialogo tra fede/teologia e scienza, accenniamo soltanto alle parole di mons. Sanchez de Toca, sottosegretario del Pontificio Consiglio per la Cultura, il quale ha commentato entusiasta la notizia, spiegando che «dimostra che l’universo non è caotico ma razionale, cioè c’è la preminenza del Logos che è il Creatore del mondo». Un universo ordinato, comprensibile (solo) alla mente umana, con un’origine e una causa proporzionata, come ha spiegato il teologo Elio Sgreccia, citando anche l’astrofisico Enrico Medi, il quale scriveva: «Oh, voi misteriose galassie, io vi vedo, vi calcolo, vi intendo, vi studio e vi scopro, vi penetro e vi raccolgo. Io prendo voi stelle nelle mie mani, e tremando nell’unità dell’essere mio vi alzo al di sopra di voi stesse, e in preghiera vi porgo al Creatore, che solo per mezzo mio voi stelle potete adorare».

Dispiace notare che il sito web di “Repubblica” non abbia pensato di intervistare veri scienziati italiani, molti dei quali protagonisti assoluti di questa importante scoperta, la fisica Fabiola Gianotti (colei che ha annunciato al mondo la scoperta e secondo la quale «scienza e fede appartengono a due sfere differenti, la scienza si basa su dei fatti, su osservazioni. La fede si basa sulla convinzione personale di credenza e sono due piani diversi ma non incompatibili. Bisogna lasciarli separati, ma certamente le due questioni non sono incompatibili fra loro»). “Repubblica”, dicevamo, ha preferito tornare dall’ex direttrice di un Osservatorio astronomico, la signora Margherita Hack, 45 anni per gamba (bastone escluso, ovviamente), interrogandola su questo evento. L’anziana donna, militante politica nei Comunisti italiani (sembra ci voglia riprovare nelle prossime elezioni, giusto per provare ad introdurre in Parlamento forze giovani), ha dato qualche spiegazione generale, nemmeno molto comprensibile, incappando però in una “gaffe” delle sue (detta anche “odifreddura”, termine coniato per il suo amico Odifreddi, ben più affermato in fatto di panzane), affermando: «Io la particella di Dio la chiamerei addirittura Dio. Se la materia è tutto ciò che esiste e il bosone di Higgs è quello che spiega come le particelle acquistano massa…eh, allora allora vuol dire che il bosone di Higgs è Dio».

La giornalista Giulia Santerini ha trattenuto bene il sorriso, rispondendo con un «addirittura?», dando poi una piccola lezione di astrofisica (o meglio, di banale buon senso) alla eccessivamente celebrata ex direttrice dell’Osservatorio di Trieste: «Però in pratica», ha obiettato la giornalista, «il bosone di Higgs ci spiega che cosa è successo un istante “dopo” l’inizio dell’universo, quindi comunque la causa non ce la dà». La Hack, evidentemente in impaccio, ha frettolosamente evitato la correzione della giornalista e, come se niente le fosse stato insegnato, si è incaponita sul suo pensiero: «beh, se il bosone è la particella che dà la materia alle altre, appunto io la chiamo Dio».  Già la coordinatrice dell’esperimento che ha portato alla scoperta del bosone di Higgs, la già citata Gianotti, aveva avvertito: «è una particella che stimola un gran numero di questioni e questo nella mente di chi l’ha battezzata come “particella di Dio” forse l’ha fatta sembrare una specie di deus ex machina. Personalmente non la eleverei a un tale livello». Un pizzico di satira su questa ennesima imbarazzante uscita della Hack è arrivata anche da Linkiesta. Sinceramente la preferivamo quando, sempre con la serietà che la contraddistingue, definiva il Big Bang «una grande scorreggia dell’universo da cui è nato tutto quel che vediamo», divenendo così fondatrice ufficiale della “cosmopetologia”, come ha notato il matematico de “La Sapienza”, Giorgio Israel.

Fortunatamente il sito web di “Repubblica” ha intervistato anche un vero scienziato, alzando così decisamente il livello. Il fisico Antonino Zichichi, professore Emerito all’università di Bologna in Fisica Superiore e responsabile di diversi progetti al Cern (molto amico, oltretutto, di Peter Higgs, e presente a Ginevra al momento della scoperta), ha infatti spiegato l’importanza di questo evento. In un’altra intervista, ha aggiunto: «Il grande messaggio della scienza è: esiste una Logica. Se c’è una Logica, ci deve essere un Autore. Gli atei sostengono che esiste una Logica, ma non il suo Autore. E questo in termini di logica rigorosa, non sta in piedi. Chi nega l’esistenza della Logica che regge il mondo e afferma che tutto è prodotto dal caos, nega la Scienza. Se non esistesse Logica nell’Universo Subnucleare, io stesso non avrei potuto fare tutte le cose che ho fatto».

Tornando alla Hack, l’invito a riposarsi è fin troppo ovvio, dopo una vita di duro lavoro è giusto per tutti godersi la meritata vecchiaia, lasciando finalmente spazio a chi davvero è coinvolto attivamente nel campo scientifico.


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