a cura di Ninnj Di Stefano Busà
Maria Luisa Spaziani nata a Torino, frequenta l'Università di Torino, facoltà di Lingue, laureandosi con una tesi su Marcel Proust. La cultura francese e la Francia con i suoi autori, in seguito sarebbero rimasti una sorta di stella polare nel suo immaginario e nel suo vissuto, con una serie di soggiorni a Parigi a partire 1953, anno del conseguimento di una borsa di studio.
Nel gennaio del 1949 conosce E. Montale durante una conferenza del poeta al teatro Carignano di Torino, e fra i due nasce, dopo un periodo d’assidua frequentazione a Milano, un sodalizio intellettuale caratterizzato anche da un'affettuosa amicizia.
Inizia anche la prima stagione poetica di Maria Luisa Spaziani, che invia alla Mondadori una raccolta. Durante il soggiorno in Francia scrive nuovi testi, che vengono aggiunti all'opera. La Mondadori pubblica nel 1954 :Le acque del Sabato, nella prestigiosa collana Lo Specchio.
Negli anni 1955 e 1957 Maria Luisa Spaziani insegna lingua e letteratura francese presso il liceo scientifico del collegio Facchetti di Treviglio. A tale periodo e a tali luoghi dedicò la poesia Suite per A. con la quale nel 1958 vinse il premio Lerici (presidente di giuria E.Pea).
Spaziani viene chiamata come docente all'Università di Messina lingua e letteratura tedesca fino a quando non si libera, nello stesso Ateneo, l’incarico di lingua e letteratura francese e proprio in quegli anni in ambito accademico cura volumi comePierre de Ronsard fra gli astri della Pléiade (1972) e II teatro francese del Settecento (1974). Fervida e proficua la sua attività di traduttrice dal francese, P. De Ronsard, Racine, G. Flaubert, A. Gide etc.
La statura intellettuale di Maria Luisa Spaziani supera i confini nazionali: nei viaggi in Francia e negli Stati Uniti ha tra l'altro modo di conoscere personalità di rilievo assoluto del Novecento letterario come Ezra Pound, Thomas Eliot, Jeam Paul Sartre.
Buona parte del libro di poesie L'occhio del ciclone (1970) è ispirato dalla sua esperienza vissuta in Sicilia, con i suoi paesaggi e il suo mare, cui fanno seguito raccolte sempre più "diaristiche" e "impure" come Transito con catene (1977) eGeometria del disordine (1981), che si aggiudica il Premio Viareggio per la poesia.
Nel 1979, del lavoro poetico di Maria Luisa Spaziani, autrice ormai affermata, con introduzione di Luigi Baldacci, viene pubblicata un'antologia (una seconda, ampliata sarebbe poi uscita nel 2000, e una terza seguì nel 2011) negli "Oscar" Mondadori. Presiede infine nel 1982, dopo esserne stata nel 1978 fondatrice, per onorare la memoria del poeta, il Centro Internazionale Eugenio Montale, ora Universitas Montaliana, e il Premio Montale.
Coronamento del percorso poetico dell'autrice è l'opera Giovanna d'Arco (1990), poema in ottave di endecasillabi senza rima, che corona un lungo interesse dell'autrice per questo personaggio.
Spaziani ha scritto inoltre numerosi articoli apparsi su riviste e quotidiani, saggi critici ed una raccolta di racconti, La freccia (2000). È stata tre volte candidata al Nobel per la letteratura.
Ha vissuto a Roma fino alla morte, avvenuta il 30 giugno 2014
La memoria
M'inselvo nell'odore di mia madre
(purtroppo è ancora un sogno). Sono nata
o mi rannicchio in lei? Ci starei sempre
(forse pensavo) rinunziando a nascere.
E tu che c'entri, tu sfida vivente
di una vita ben viva? La memoria
di te ha lunghe ali e si proietta
avida, oltre le lande del passato.
Nessuno dice
mai
Nei miei vent’anni non ero
felice
e non vorrei che il tempo
s’invertisse.
Un salice d’argento mi
consolava a volte,
a volte ci riusciva con presagi
e promesse.
Nessuno dice mai quant’è
difficile
la giovinezza. Giunti in cima
al cammino
teneramente la guardiamo. In
due,
forse la prima volta.