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MARILYN MONROE. Bye bye baby.

Creato il 04 agosto 2012 da Soniab

Occhi blu-verde. MARILYN MONROE. Bye bye baby.

Labbra rosse.

Bionda.

Seducente. Maliziosa. Trasparente.

Se guardo una foto di Marilyn Monroe sento che trasmette una giocosità di bambina, spontanea. Il sorriso esprime dolcezza, gioia e spensieratezza me nello stesso tempo malinconia.

La malinconia in fondo è un sentimento dolce, il più vicino all’anima, allo spirito. La malinconia contiene in sé tutta una serie di emozioni: altie e bassi, successo, ferite, gioie, speranze, paure.

L’imperfezione è bellezza, la pazzia è genialità ed è meglio essere assolutamente ridicoli che assolutamente niosi. (M. Monroe)

50 anni fa Marlyn Monroe veniva trovata morta nella camera da letto della sua casa di Brentwood, a Los Angeles, all’età di trentasei anni. La sua scomparsa è ancora avvolta nel mistero e forse lo sarà sempre. Al di là di dei momenti più bui della sua vita, dall’infansia alle delusioni e agli eccessi in età adulta, è bello ricordarla per quello che era: una persona vera.

E’ per questo che è stata un idolo della cultura di massa degli anni ’50, è per questo che ancora oggi è un mito. Sex simbol certo, ma le sue curve, il suo corpo più piccolo delle maggiorate dell’epoca, custodiva uno spirito puro. C’era del magnetismo in lei. Una dote che la rese protagonista di opere cinematografiche, musicali e artistiche.

Tra i vari premi ricevuti, ricordiamo tre Golden Globe (Henrietta Award 1954, A qualcuno piace caldo 1960, Henrietta Award 1962) e un David di Donatello (Miglior attrice straniera 1958)

Ma iniziò come modella e penso che quando era davanti all’obiettivo esprimesse il meglio di lei. Sapeva tirar fuori e donare a quegli attimi immortalati tutte le sue facce.

La sua fragilità. La sua forza. Consapevole di entrambe.

La sua era una bellezza naturale, passava attraverso una voce delicata, una sensibilità spiccata, una gestualità al massimo della femminilità. Continuo a guardare la sua foto e mi dico che davanti ho una bambina. Lo stesso Truman Capote, a Merilyn che gli chiedeva di dirle cosa veramente pensasse di lei, rispose: “Credo che sei una bellissima bambina.”

MARILYN MONROE. Bye bye baby.

Scorro la sua biografia, leggo della sua infanzia, degli abbandoni, della nonna e della madre con problemi mentali, del padre assente e tanto altro, penso che sia stata sempre bambina, in cerca di amore, piena di amore per gli altri, per la vita.

Perché tu hai amore per la vita, Roslyn. Noialtri invece cerchiamo solo un posto per nasconderci e guardarla passare.”( Eliwallach a Marilyn Monroe in Gli spostati)

E come spesso accade proprio chi ha avuto privazioni e sofferenze dalla vita, ne sente uno sviscerato desiderio di crederci. Se fisso gli occhi di Marlyn nella foto sento che lei ci credeva. Solo così riuscì ad essere intelligente, acuta, spiritosa.

Marilyn Monroe incuriosisce, conquista ancora oggi perché il mistero è parte della sua vita. Inizi a esserne attratto perché la vedi incredibilmente bella, poi perché oltre senti che c’è qualcosa di vertiginoso. E’ la vertigine della sua storia. La vertigine di cui lei è stata vittima e vincitrice nello stesso tempo. Un mito pieno di umanità, di debolezze e coraggio in cui tutti si ritrovano, donne e uomini. Di quella speranza e gioia che ognuno di noi vorrebbe e che in lei si sente più possibile.

George Barris che l’ha immortalata nell’ultimo scatto ricorda: Era una persona meravigliosa, che voleva solo portare felicità nel mondo, perchè aveva sofferto tantissimo.

Lei Pensava: “Sono arrivata per portare felicità ed è quello che farò nella vita”.


Filed under: cinema Tagged: 5o anni fa, A qualcuno piace caldo, anni '50, Bretwaood, Henrietta Award, Marilyn Monroe, sex simbol

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