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Tale Colin Clark, quando era un giovanotto, riuscì a trovare lavoro sul set de “Il principe e la ballerina”. Film del 1957 diretto e interpretato da Laurence Oliver, ritenuto uno dei più grandi attori della storia, con protagonista femminile Marilyn Monroe.
Stando a quanto ci racconta Clark, il rapporto tra Marilyn e Oliver non iniziò nel migliore dei modi. Marilyn era molto tesa, pensava di non essere all’altezza, arrivava sempre in ritardo sul set e il più delle volte fuggiva disperata non sentendosi apprezzata abbastanza dal regista.
Beh, va detto che ogni giorno lei gli dava vagonate di motivi per irritarsi! In più, Marilyn non rispettava le direttive di Oliver, ascoltava solo la sua insegnante di recitazione Paula Starsberg. Frustrante per un regista!
Solo il giovane Clark, con l’ingenuità e la bellezza dei suoi anni, pare sia riuscito a conquistare le simpatie della Monroe che più volte l’ha voluto accanto a sé (quando il marito Arthur Miller era in America). Tra una passeggiata per Londra e qualche tenera confidenza sbocciò l’amore.
Dei sentimenti di Marilyn non abbiamo certezza, ma che Clark si sia invaghito di lei non c’è alcun dubbio. Altrimenti non avrebbe scritto ben due ( e dico due!) libri su questo fatale incontro. Libri che sono alla base del film “A week with Marilyn” da noi noto solo come “Marilyn”.
Ottime le interpretazioni di Michelle Williams (Monroe) e Kenneth Branagh (Oliver) meritevoli della nomination all’Oscar, e peccato non abbiano vinto! Validi anche gli altri attori: Judi Dench, Emma Watson e Eddie Redmayne (Clark).
Un film ben riuscito. Di certo la trama è più avvincente del film del '57 che ha reso possibile tutto questo.
“Il principe e la ballerina” è una delle commedie più noiose che io abbia mai visto. Tutti gli attori sono terribilmente ingessati, teatrali. Tutti tranne Marylin. Che non riesci proprio a immaginare innamorata di quello stoccafisso di Oliver!
Guardando la vera Marylin in azione mi sembra tutto tranne insicura. Brilla su tutti. È spudoratamente se stessa anche se dovrebbe essere un’ingenua ballerina di inizi ‘900. Fatico a credere al dietro le quinte raccontato in “Marylin”. Eppure la sua instabilità, la sua dipendenza dai farmaci (pillole per svegliarsi, pillole per dormire, pillole per l’ansia…) e i drink di troppo sono cose risapute.
La Monroe per la sua interpretazione in “Il principe e la ballerina” ricevette il David di Donatello dalle mani di Anna Magnani.
Meritato? Insomma. Lei è stata brava, ma il film vale poco, non l'avrei preso in considerazione per i David.
Come commedia, vuoi mettere "Il principe e la ballerina" con "A qualcuno piace caldo"?!
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