Mario Dondero e gli anni di Parigi, rigorosamente in bianco e nero.
Oggi non parliamo di cibo, ma di fotografia, perdonate la licenza ma quando c’entra Parigi il mio cuore inizia a battere più forte.
L’Institut Français di Milano (c.so Magenta 63) rende omaggio al padre del fotogiornalismo italiano con una mostra eccezionale in occasione di Bookcity Milano (dal 13 al 16 novembre, per il programma completo consultate il sito).
L’esposizione conta 82 fotografie e ripercorre gli anni parigini di Dondero, durante i quali lavorava come fotoreporter per testate francesi e italiane, nel lungo arco di tempo che va dal secondo dopoguerra agli anni ’90 (quindi qualche anno dopo le vicende raccontate da Alice B. Toklas, compagna di Gertrude Stein, nel libro di cui vi ho parlato qui).
Viveva tra l’Italia e Parigi e proprio qui frequentava l’élite intellettuale di Saint Germain des Prés, gente come Jean Paul Sartre, Serge Gainsbourg, Samuel Beckett, Eugène Ionesco, tutti ritratti dall’obiettivo di Dondero.
Per darvi un’idea di chi stiamo parlando, fu proprio Dondero a immortalare in una foto di gruppo per la rivista L’Illustrazione, nel 1959, Claude Simon (Premio Nobel per la letteratura nel 1985), Alain Robbe-Grillet, Robert Pinget, Samuel Beckett (Premio Nobel per la letteratura nel 1969) e Nathalie Sarraute davanti alla sede de Les éditions de Minuit (nella stessa foto c’è anche l’editore Jérome Lindon, che fissa l’orizzonte sperando di scorgere Michel Butor, il suo autore di punta), ovvero tutti gli autori del Nouveau Roman.E per rendere meglio l’idea di quegli anni, oltre alle foto la mostra include anche una parte dedicata ai libri, con un dattiloscritto di Giorni felici di Beckett con correzioni a mano.
Mario Dondero. Gli anni di Parigi
13 novembre – 6 dicembre 2014
Orari: da martedì a venerdì dalle 15 alle 19
Ingresso libero