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Mario Monti e le liberalizzazioni, un decreto al mese

Creato il 08 gennaio 2012 da Alessandrobaldini
Possiamo parlare di una seconda fase nel governo Monti, la prima si è caratterizzata per una emergenza di tipo economico e psicologico da affrontare, che ha richiesto una manovra di tipo correttivo.
L'Italia era in difficoltà, i mercati e i partner europei avevano molta poca fiducia in quelle che erano le reali possibilità del paese e del suo sistema economico, e la manovra correttiva si è distinta proprio in questo senso.
La logica era quella di reperire risorse finanziare in maniera urgente, e queste risorse finanziare sono servite a rifinanziare il debito, secondo logiche economiche e meccanismi comprensibili che non affrontiamo in questa sede.
Questo perchè in ogni caso, analisi del genere richiedono tempo, al di là delle misure relative al reperimento delle risorse finanziare in tempi brevi, la logica successiva è quella di fare in modo che una parte sia investita nello sviluppo.
I meccanismi economici sono poi abbastanza chiari, ci sono entrate e uscite, le entrare servono di fatto poi in parte a rifinanziare interventi e a favore dello sviluppo, a favore di quelle logiche legate alla crescita.
L'operazione del governo Monti è stata quella di chiedere agli italiani sacrifici per poter porre un freno alla situazione economica fuori controllo ma dall'altra per utilizzare una parte di queste risorse in termini di sviluppo.
La logica attuale è quella secondo il ministro delle finanze Passera parla di una fase nuova nella quale a costo di fare un decreto al mese, si investirà in innovazione, liberalizzazione e non solo.
Passera poi dice che non ci saranno altre manovre correttive, e in ogni caso se ci fossero, non saranno più basate sull'aumento di una base fiscale, perchè questo non è più possibile e ovviamente noi tutti lo speriamo.
Ma mercato del lavoro e liberalizzazioni, sono state in Italia un nodo aperto, perchè ricordiamoci sempre che il parlamento e alcuni suoi componenti, sono diretta espressione di quegli interessi che hanno sempre spinto per riforme poi mancate.
La priorità di adesso, è quella di dare liquidità alle aziende e anche liquidità ai risparmiatori, perchè se non verrà fatto questo, la manovra appena varata, sarà come sempre una delle tante che in seguito si deciderà di fare.
Il paese chiede a Monti di razionalizzare in maniera più intelligente quelli che fino a questo momento sono stati gli sprechi legati alla gestione della "cosa pubblica", gli italiani si aspettano un maggiore impegno in questo senso.
Questo è il futuro desiderato da tutti noi italiani, altrimenti di sforzi correttivi di questa manovra, prepareranno solo il terreno ad altre manovre, senza sviluppo e equità fiscale, non ci può essere una fase di rilancio.
Buona serata e buona navigazione Nicky Brancatelli e Alessandro Baldini 

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