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Maritare la mucca all'asino. Le strane strade percorse a sinistra.

Creato il 23 giugno 2011 da Laperonza
Maritare la mucca all'asino. Le strane strade percorse a sinistra. 

Vedere Di Pietro discorrere amabilmente con Berlusconi a favore di telecamera non è un bello spettacolo e dà da pensare. Evidentemente entrambi volevano essere visti, ognuno per le proprie ragioni. Forse Berlusconi voleva dare a intendere ai suoi che nessuno è indispensabile e si possono cercare nuove alleanze in ogni dove, l'Italia è piena di Scilipoti (che tra l'altro viene proprio dalle file dell'IDV) e forse voleva anche dare un messaggio agli Italiani nel dire che non esistono fiere indomabili. E Di Pietro probabilmente voleva lanciare un messaggio molto chiaro ai potenziali alleati, specie a quelli del PD. Il messaggio è leggibilissimo ma, per essere ancor più chiaro, lo stesso Di Pietro l'ha meglio esplicato poco dopo, lanciando i suoi strali contro il partito di maggioranza relativa. E gli va data ragione: non si può pensare ad un'alternativa di governo se i potenziali alleati nemmeno si parlano.

La sinistra, nonostante la contingenza favorevole, non fa nulla per fugare le preoccupazioni degli osservatori più attenti. Non muove un passo a livello di organizzazione di un'alternativa a Berlusconi e vola a caso come una mosca in casa, cercando alleanze anche improbabili. Si sono sentite voci anche piuttosto credibili circa contatti tra PD e Casini, PD e Fini (!) e addirittura si parla della possibilità concreta di scendere a patti con la Lega. Il tutto ignorando quello che, invece, è un chiaro segnale che giunge dall'elettorato: la gente di sinistra vuole la sinistra.

Le amministrative si sono vinte con alleanze chiare e nette e queste alleanze vertono tutte a sinistra. Il caso Macerata, tanto sbandierato, dimostra proprio questo: si è voluto tentare un progetto centrista che, senza i voti di SEL, sarebbe probabilmente naufragato. Però si cercano alleanze innaturali. Si vuole maritare la mucca all'asino. Perché? Forse si ha paura del carisma di Vendola? Forse si teme che le idee evidentemente più chiare della sinistra più radicale possano avere il sopravvento su quelle altrettanto evidentemente confuse di chi sta a sinistra ma anche al centro? O forse gli ex comunisti hanno paura dei comunisti?

Il problema, ancora una volta, sta nello spessore della classe dirigente. Perché se è vero che a destra essa rappresenti davvero il peggio dell'Italia, a sinistra essa è lo specchio di un pressapochismo disarmante. E se il rinnovamento passa attraverso Renzi e i suoi rottamatori credo che abbiamo davvero poco di cui stare allegri. Speriamo in Chiamparino.

 

Luca Craia


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