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Il mio compleanno non poteva cominciare meglio, ricevo a letto il regalo perfetto (un viaggio), facciamo l’ultima colazione nel nostro amato riad e ci prepariamo. Alle 8:30 arriva la nostra guida che ci accompagnerà in 4×4 in un viaggio alla scoperta del Marocco e del sognato deserto. Vi indico il nome della pseudo agenzia giusto per evitarla (www.desertbleu.com), ma di questo ve ne parlerò in un articolo dedicato esclusivamente al suo pessimo lavoro.
Lasciamo Marrakech per dirigerci verso l’Atlas, catena montuosa dell’Africa nord-occidentale, che si estende per circa 2.500 km tra Marocco, Algeria e Tunisia. Attraversiamo il passo del Tizi-n-Tichka, incontrando piccoli villaggi.
Vi consiglio di farvi dare qualcosa per il mal d’auto dal farmacista, è veramente una montagna russa e lo stomaco ne risente. Arriviamo a 2.260m di altezza e la temperatura scende di 10º. Fa freddo e giusto il tempo di una sosta alla toilette che la nebbia arriva e noi proseguiamo in fretta il nostro viaggio. Durante il tragitto quello che mi colpisce di più è la sensazione di vuoto. Spazi liberi da ogni costruzione, quasi lo sguardo si perde e cerca con ansia un qualcosa su cui posarsi.
Mercatino improvvisato ad alta quota
Proseguiamo verso la kasba di Ait Benhaddou, arrivati decidiamo di visitarla. Lasciamo il nostro autista (non lo si può definire guida) per percorrere le stradine di terra rossa della città dichiarata patrimonio mondiale dall’UNESCO e che è stata scenario di film come Il Gladiatore, Babel, Lawrence d’Arabia, Il Legionario, Il tè nel deserto ed altri ancora.
Ritorniamo in auto per proseguire il nostro viaggio verso Ouarzazate, la famosa valle delle Rose e la valle del Dades. Pernotteremo nelle gole del Dades presso all’Auberge Chez Pierre (sto preparando un articolo/recensione sulla struttura). Prendiamo possesso della stanza (enorme, per 4 persone), ci era stata assegnata la suite ma le scale di ferro per le mie vertigini ci hanno bloccato al piano inferiore, ci rinfreschiamo e prepariamo per la cena.
Scendiamo al ristorante che prepara per noi una magnifica cena gourmet con tanto di torta e festa a sorpresa, per me.
Dopo la deliziosa torta, comincia il concerto e noi suoniamo e balliamo tutti insieme. Una notte indimenticabile. Grazie a tutto lo staff dell’Auberge Chez Pierre per questo magnifico regalo inaspettato: Sħukrân!!!!
Ed ecco una spagnola, una marocchina un’olandese e un’italiana alle prese con le danze locali.