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Maroni ha ridato slancio alla lega distrutta dalla saga dei Bossi. La lega di nuovo al centro della politica con un nuovo ruolo, lo zerbino di Michael Formigoni.

Creato il 12 ottobre 2012 da Slasch16

Maroni ha ridato slancio alla lega distrutta dalla saga dei Bossi. La lega di nuovo al centro della politica con un nuovo ruolo, lo zerbino di Michael Formigoni.Prima di incontrare Maroni Alfano ha chiesto a Formigoni: che diremo a Maroni?
Gli faremo un’offerta che non potrà rifiutare, rispose Michael Formigoni.
Quello che sta succedendo nel Consiglio Regionale Lombardo fa concorrenza a Reggio Calabria, Palermo ed ai comuni campani in mano alla camorra messi insieme e si sa che la Lombardia quando fa fa eccellenza. Supera tutti.
Si pensava che la nuova lega di Maroni e Salvini fosse tornata agli albori della lotta al palazzo, alla corruzione, al disprezzo delle poltrone.
Era solo fumo, è solo fumo, pur di non perdere qualche poltrona si sono inchinati a Formigoni e gli fanno da zerbino.
Maroni ha pure smentito i suoi che in un impeto moralista avevano dichiarato per bocca di Salvini: che comunque vada il voto nella prossima primavera è molto probabile.
Lasciamo stare quel cretino di Alfano che ha avuto l’ardire di commentare con queste parole: “Non si può mandare a casa una giunta che ha governato bene. Abbiamo fiducia in Formigoni, la sua è una scelta di rottura rispetto agli avvenimenti gravi di questi giorni, ma anche di continuità con il buon governo”.

Questo è più pirla di quanto pensavo, non è nemmeno il classico opportunismo dei politici, è un caso disperato.
Formigoni, davanti all’ennesimo scandalo che lo coinvolge anche se lui sostiene di no, ha subito minacciato: se cade la Lombardia cadono anche Piemonte e Veneto.
Cota, che come al solito non ha capito un cazzo, ha risposto che loro governano bene e saranno i piemontesi a decidere chi deve governare.
Zaia, che è più sveglio di Cota, ha risposto Formigoni pensi a casa sua. Una frase che non dice niente, giusto per lasciare i giochi aperti e tutto come prima.
Non penso che Maroni si sia calato le braghe dando le spalle a Formigoni, o che si sia inginocchiato, per salvare la poltrona di qualche leghista già compromesso di suo. Non penso nemmeno che a convincere il nuovo boss della lega a mollare il colpo, ne più ne meno come ha sempre fatto Bossi con Berlusconisia, sia stato il riferimento, mafioso, che Formigoni ha fatto a Piemonte e Veneto.
No, quella era la campanella di avviso che chiamava l’adunata.
Infatti si sono incontrati a Roma Maroni, Alfano e Formigoni.
Che argomenti ha usato Formigoni con Maroni, scusate la cacofonia della rima, per far tornare all’ovile tutte le pecore padane, Salvini escluso perchè non è stato avvisato?
Quali strumenti di ricatto ha Formigoni per tenere in scacco tutta la Lombardia e la sua maggioranza?
Cosa avrà minacciato di fare, dire, far sapere al mondo nel caso l’avessero fatto dimettere?
Qualche asso nella manica deve averlo certamente, Cota no ma Maroni lo sa, l’ha capito ed infatti Formigoni non si dimette, rimpasta con la stessa farina andata a male.
A Cota lo spiegheranno dopo cosa è successo, sempre che arrivi a capire prima che finisca la legislatura. I suoi tempi sono quelli che sono, troteschi.
Salvini non si rassegna, povero figliolo, ma appena gli faranno conoscere gli argomenti di Formigoni o accetta o cambia partito.
Gli faremo un’offerta che non potrà rifiutare, disse Michael Corleone.
E’ quello che ha detto Formigoni ad Alfano ed alla sua segretaria prima di incontrare Maroni.



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