Il Marocco ha organizzato per domani, sabato 28 aprile, una cerimonia in omaggio alle 17 vittime dell’attentato del 28 aprile 2011 a Marrakech, al Caffè Argana, sulla mitica Place Jemaa El Fna. “Il ministro marocchino della Giustizia Mustapha Ramid assisterà alla cerimonia in compagnia di una delegazione francese”, recita il bollettino ufficiale diramato a Rabat. L’attentato nel Caffè Argana ha ucciso 17 persone, otto francesi, due marocchini, due canadesi, un russo, un olandese, un portoghese, un inglese e uno svizzero. La celebre Place , il cuore della città, ha subito un durissimo colpo da questo attentato, il primo perpetrato nella città rossa, secondo in Marocco dopo gli attentati di Casablanca del 2003. Il 9 marzo scorso, il Presidente del Tribunale Antiterrorismo del Marocco ha confermato in appello la pena capitale per il principale accusato e pronunciato la stessa condanna per il suo principale complice. Il principale accusato, il marocchino Adil Al-Atmani, è stato condannato a morte in prima istanza l’ottobre scorso e per il suo complice Hakim Dah venne pronunciato l’ergastolo (ribaltato poi in appello in condanna capitale). Durante il processo, il parquet aveva affermato che i nove accusati hanno aderito alla corrente salafista jihadista e alle idee di Al-Qaïda nel Maghreb, dopo il loro soggiorno nel 2005 in Irak, in Siria, in Cecenia, in Mali, in Algeria e Muritania. Si chiude un triste capitolo della città di Marrakech, le cui ripercussioni a livello turistico sono state drammatiche per tutti gli operatori del settore, lasciando sgomenti tutti gli abitanti della città rossa che nei giorni successivi all’attentato si sono riuniti a migliaia, in un lungo corteo, per dimostrare la loro condanna ad ogni atto terroristico. Marrakech, da sempre, è una città cosmopolita, grogiolo di razze, etnie, religioni e culture, che neppure un atto terroristico di tale portata ha potuto annullare. Giustizia è fatta, le vittime possono oggi riposare in pace.
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