E soprattutto mi colpisce l'autoanalisi della sua debolezza:
Per chi fosse interessato ai risvolti umani della vicenda politico-giudiziaria dei trans di via Gradoli che nel 2009 costarono le dimissioni al governatore del Lazio, qualche giorno fa Concita De Gregorio ha pubblicato un' intervista a Piero Marrazzo.
Il giornalista ha rilasciato alcune dichiarazioni molto personali a quasi due anni di distanza dallo scandalo che lo coinvolse. Io, che a suo tempo avevo giudicato molto negativamente Marrazzo per la sua condotta morale di politico (si vedano i miei commenti a questo nostro post del 2010), l'ho trovato interessante perché lontano dalle solite interviste dirilasciate da uomini pubblici che recitano più o meno "Sì è vero ho fatto una cazzata ma Tizio e Caio l'hanno fatta molto più grossa".
"Io non sono omosessuale. Non ne faccio un vanto, ma non lo sono. [...] Dai transessuali cercavo un sollievo legato alla loro femminilità. Il fatto che abbiano attributi maschili è irrilevante nel rapporto, almeno nel mio caso. Non importa, non c'è scambio su quel piano. È il loro comportamento, non la loro fisicità, quello che le rende desiderabili.".
E confesso di essere rimasto un po' affascinato dall'immagine dell'uomo di potere che, colto in fragranza, si fa da parte e si ritira in convento a meditare sulla sua "crisi di mezza età":
Che sia sincero o meno non posso saperlo, forse il tempo saprà dimostrare quanto sia autentica la sua voglia di rivalsa, la sua volontà di lucido superamento del fatto, però intanto mi bastano le pubbliche scuse nei confronti dei suoi elettori.
"A Montecassino ho ripreso in mano due libri, le confessioni di Sant'Agostino e l'autobiografia di Simenon. I l primo mi ha aiutato a capire che se hai conosciuto il male non devi più nasconderti, devi continuare a guardarlo in faccia. Nella vita di Simenon mi interessava il tema dei sensi di colpa di un padre. Ecco, sono ripartito da questo"
Non capisco infine chi, come Maria Luisa Agnese sul Corriere, critica Marrazzo di esaltare la donna muta che ascolta il suo uomo senza interloquire: mi sembra un po' esagerato leggere nelle confessioni pubbliche di un uomo in difficoltà un attacco all'emancipazione femminile! E voi cosa ne pensate?